A caccia del titolo d’inverno. La 18esima giornata potrebbe assegnare lo ‘scudettino d’andata’, a patto che l’Inter riesca a espugnare la Genova rossoblu: se così fosse, infatti, la Juventus non avrebbe più chances di girare in testa, a prescindere dalle sfide con Roma e Salernitana. In palio però non c’è solo questo, ma anche punti pesantissimi in chiave Champions, alla luce di una classifica sempre più corta e ingarbugliata che coinvolge numerose squadre. Oggi tocca a Fiorentina, Napoli e Lazio, rispettivamente impegnate con Torino, Monza e Frosinone, mentre domani sarà la volta di Milan, Bologna, Atalanta e Roma, tutte alla ricerca di un Capodanno da ricordare.
Genoa – Inter (ore 20.45, Dazn)
Marassi sarà l’epicentro di questo insolito venerdì di Serie A, perché l’Inter di Inzaghi potrebbe certificare il titolo di campione d’inverno. Un ‘trofeo’ che non trova posto in bacheca, ma che nel 67% dei casi significa Scudetto: negli 88 precedenti, infatti, ben 59 volte (compreso il Napoli dell’anno scorso) il risultato è rimasto tale anche a maggio. Il tecnico nerazzurro però rientra nel restante 33%, visto che nel 2022 arrivò secondo dietro il Milan di Pioli, nonostante il giro di boa chiuso al comando, il che gli impone di restare sul pezzo a prescindere, pena rischiare una scottatura ancora peggiore. Ad ogni modo la sua Inter sta letteralmente volando, quantomeno in campionato, a dimostrazione che la seconda stella, come ribadito da Zhang alla cena di Natale, sia davvero il primo obiettivo. Il Genoa, dal canto suo, spera di rovinare un po’ il clima, quantomeno ripetendo il pareggio già visto contro la Juve. I rossoblu, del resto, fanno di Marassi la propria cassaforte, come si evince dai 12 punti conquistati sul totale di 19: Gilardino, peraltro ex milanista, ha già fermato Napoli, Roma e Juventus, dunque ci terrebbe molto a chiudere il 2023 senza inficiare la media.
Inzaghi: “A Genova sarà una gara difficile. Il 2024? Siamo molto ambiziosi”
“Sarà una partita combattuta perché il Genoa è in un ottimo momento, ha giocatori di qualità e un allenatore molto preparato – il monito di Inzaghi -. Servirà un match accorto e di grandissima intensità, siamo soddisfatti dei nostri numeri finora ma dovremo continuare a fare bene sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Il segreto sta nella grandissima disponibilità di tutti i giocatori, il gruppo è molto solido e i ragazzi stanno bene insieme. Questo è stato un anno ricco di soddisfazioni, abbiamo vinto un trofeo e giocare la finale di Champions è stato stimolante. Non dimentichiamo ciò che abbiamo raggiunto, ma abbiamo tanta ambizione e con quella guardiamo al 2024”.
Genoa – Inter, le formazioni: Inzaghi ancora senza Lautaro, Gila ritrova Retegui e Messias
Il tecnico nerazzurro dovrà nuovamente fare a meno di Lautaro e Dimarco, ancora alle prese con i rispettivi affaticamenti muscolari, ma la panchina gli permetterà di schierare comunque un’Inter più che competitiva, come si è visto contro il Lecce. Il suo 3-5-2 vedrà Sommer in porta, Bisseck, Acerbi e Bastoni in difesa, Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Carlos Augusto a centrocampo, Thuram e Arnautovic in attacco. Due recuperi importanti invece per Gilardino, che ritrova Retegui e Messias: solo il primo, però, partirà dall’inizio nel suo 3-5-2, composto da Martinez tra i pali, Dragusin, Bani e De Winter nel reparto arretrato, Sabelli, Malinovskyi, Badelj, Frendrup e Vasquez in mediana, Gudmundsson e, appunto, Retegui coppia offensiva.
Napoli – Monza (ore 18.30, Dazn)
Punti che scottano anche al Maradona, dove il Napoli di Mazzarri cercherà di ritrovare il filo con la vittoria smarrito nelle ultime due partite con Frosinone e Roma. Per gli azzurri si tratta della prima di una lunga serie senza Osimhen, squalificato dopo l’espulsione dell’Olimpico, perché poi scatterà la Coppa d’Africa e il nigeriano sarà out almeno fino al 22 gennaio, giorno dell’ultima del girone contro la Guinea-Bissau. Il problema degli azzurri è che le Aquile sono tra le favorite del torneo, dunque è probabile vadano ben oltre la prima fase, scollinando fino a febbraio inoltrato (la finale, infatti, è in programma l’11). Mazzarri dovrà così affidarsi a Raspadori e Simeone, ma i suoi guai vanno ben oltre la Coppa d’Africa, che peraltro lo priverà pure di Anguissa: l’emergenza riguarda anche difesa e centrocampo e solo il mercato (Elmas è già diventato un giocatore del Lipsia) potrebbe dargli una mano. I nomi che si fanno (Mazzocchi e Faraoni dietro, Samardzic e Hojbjerg in mezzo) sono di ottimo livello, ma intanto bisogna ricominciare a fare punti a prescindere, a cominciare da oggi. Il Monza di Palladino, ridimensionato dalle sconfitte con Milan e Fiorentina, vuole riprendere la sua marcia, il che complica ulteriormente i piani del Napoli.
Mazzarri: “Osimhen va protetto! Il mercato? Le rivoluzioni non si fanno a gennaio…”
“L’espulsione di Osimhen con la Roma? Da quando è rientrato questo ragazzo viene martoriato dalla mattina alla sera, in questo momento sente la responsabilità di essere uno che ha fatto sfracelli l’anno scorso, ci sta qualche errore di nervosismo – lo ha difeso Mazzarri -. Io tendo a scusarli non perché sia un buonista, ma perché penso sia giusto così. Ci darà molto quando rientrerà dalla Coppa d’Africa, in questo momento va anche un po’ protetto da tutte queste cose che ci stanno capitando. Il mercato? Le rivoluzioni non si fanno a gennaio, non c’è il materiale per poterle fare, almeno credo. Io di questo preferisco ne parli la società, voglio dare una mano ai giocatori a riprendere quella fiducia che avevano l’anno scorso, giocando bene e cercando di essere equilibrati e non fare leggerezze ed errori da evitare”.
Napoli – Monza, le formazioni: Mazzarri senza Osimhen e Politano, spazio a Simeone e Lindstrom
Oltre a Osimhen, di cui abbiamo ampiamente parlato, mancherà pure Politano, anch’egli espulso nella corrida dell’Olimpico, il che costringerà Mazzarri a rivedere due terzi dell’attacco. Il suo 3-5-2, privato anche di Natan (lussazione alla spalla, stop di 40-45 giorni), vedrà così Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Lindstrom (in vantaggio su Zerbin), Simeone e Kvaratskhelia in attacco, con Simeone pronto a subentrare dalla panchina. Palladino, una sola vittoria nelle ultime sei partite, risponderà con un 3-4-2-1 con Di Gregorio tra i pali, Izzo, Caldirola e D’ambrosio nel reparto arretrato, Pedro Pereira, Pessina, Gagliardini e Kyriakopoulos in mediana, Colpani e Mota Carvalho alle spalle dell’unica punta Colombo.
Lazio – Frosinone (ore 20.45, Dazn e Sky)
A completare il quadro degli anticipi, oltre a Fiorentina-Torino (ore 18.30, Dazn), anche Lazio-Frosinone, con i biancocelesti decisi a dare seguito all’importantissimo successo di Empoli. I 3 punti del Castellani, infatti, hanno permesso a Sarri di restare attaccato al treno per l’Europa, ora però serve continuare a correre per ridare smalto a una classifica ancora deficitaria. Il match casalingo col Frosinone rappresenta una buona opportunità, a patto però di saperla cogliere al meglio: un passo falso, infatti, rischierebbe davvero di affossare le speranze di rimonta laziali. L’avversario poi è di quelli tosti, come si è visto sabato scorso con la Juventus: i ciociari di Di Francesco, peraltro ex romanista, non rinunciano mai a giocare e possono creare diversi problemi. I biancocelesti però sono superiori dal punto di vista tecnico, dunque non devono farsi intimidire, a prescindere dalle assenze di Immobile e Luis Alberto, non certo due qualsiasi. La classifica, del resto, dice che la Lazio può ancora rientrare nelle prime posizioni, ma è evidente che il cammino dovrà essere molto più spedito di quanto visto finora, altrimenti le ambizioni europee potrebbero tristemente svanire.
Lazio – Frosinone, le formazioni: Immobile e Luis Alberto out, tocca a Castellanos e Kamada
Sarri dovrà così rinunciare a due pezzi da novanta come Immobile e Luis Alberto, a cui va aggiunto anche Romagnoli, ancora alle prese con i guai muscolari al polpaccio. Non il massimo per chi è costretto a vincere a tutti i costi, ma il tecnico ci proverà lo stesso con un 4-3-3 con Provedel in porta, Marusic, Gila, Patric (favorito su Casale, frenato da un virus intestinale) e Pellegrini in difesa, Guendouzi, Rovella e Kamada a centrocampo, Felipe Anderson, Castellanos e Zaccagni in attacco. Di Francesco, romanista dentro, tenterà il colpaccio con un 3-4-3 con Turati tra i pali, Monterisi, Okoli e Romagnoli nel reparto arretrato, Gelli, Brescianini, Barrenechea e Garritano in mediana, Soulé, Kaio Jorge e Harroui nel tridente offensivo.