Genoa-Inter sarà la sfida clou del pomeriggio domenicale, sempre se si giocherà. Il maltempo che si sta abbattendo sulla Liguria mette infatti a serio rischio lo svolgimento del match, come ha spiegato Gianni Crivello, assessore comunale genovese alla Protezione Civile. “Dobbiamo valutare anche con la Prefettura e in base all’evoluzione delle condizioni meteo – ha ammesso. – Valuteremo momento per momento”. Alla tarda serata di ieri gli scenari possibili erano tre, in rigoroso ordine di probabilità: conferma della partita all’orario prestabilito (ore 15), slittamento della stessa di qualche ora (magari anche alla sera), rinvio totale a data da destinarsi.
La decisione definitiva verrà presa questa mattina, intanto l’Inter è arrivata in città per giocarsi un match delicato e importante. Nelle ultime sette partite i nerazzurri hanno vinto solo una volta (1-0 nel derby), il che li obbliga a cambiare marcia al più presto.
“Io voglio il massimo, l’obiettivo è quello di tornare a vincere – ha ruggito Mazzarri in conferenza stampa. – Peccato per il pareggio contro il Chievo, dobbiamo trasformare questo rammarico nella rabbia giusta”. E’ carico il tecnico interista, ma anche consapevole che un altro passo falso scatenerebbe critiche e polemiche. “Non mi spaventa nulla, io non ho mai fissato obiettivi ma solo preteso sempre il massimo – ha replicato il diretto interessato. – Ai miei ho detto di andare a Genova a fare il nostro calcio, cercando di far gol ogni volta che ne avremo la possibilità. Dovremo sempre fare così, noi siamo l’Inter. Io non mi arrendo, voglio il massimo da questo campionato”.
Ecco perché questo pomeriggio (sempre che si giochi) vedremo finalmente un’Inter a due punte. Per la prima volta dall’inizio dovrebbero esserci sia Milito che Palacio, per quello che diventerebbe a tutti gli effetti un 3-5-2. In difesa confermati Campagnaro, Rolando e Juan Jesus (ancora panchina per Ranocchia, sempre più indiziato a partire), a centrocampo dovrebbero esserci Jonathan, Taider, Cambiasso, Alvarez e Nagatomo. Fuori dunque Kovacic e, soprattutto, Guarin, fin qui titolare fisso, anche se Mazzarri potrebbe optare all’ultimo per un 3-4-2-1 più prudente, con Alvarez e il colombiano alle spalle di Palacio. Mentre Thohir prosuegue con le sue “sparate” (“Messi si può prendere, a patto che le finanze del club non ne risentano”), il tecnico cerca di compattare squadra e ambiente nel tentativo di non mollare.
In attesa di un dirigente che ci metta la faccia, il tecnico difende l’Inter anche dagli attacchi esterni. L’ultimo è arrivato da Gasperini, ex mai rimpianto e oggi avversario dal dente avvelenato, che venerdì aveva dichiarato che “i nerazzurri, senza Calciopoli, non avrebbero mai vinto niente”. E così, dopo l’arringa di Zanetti (“forse dimentica che non abbiamo trionfato solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo”), ecco quella di WM: “Di solito non parlo di altro che non sia la partita, ma questa volta faccio un’eccezione perché la storia dell’Inter va difesa e onorata”. Prime scintille di un incrocio alquanto pericoloso, che promette di regalare emozioni e spettacolo. Sempre che la pioggia decida di fermarsi, o quantomeno di prendersi una pausa.