GENERALI VENDE LE RIASSICURAZIONI USA, EXOR ESCE DA SGS
STAMANE SI CONSUMA IL DIVORZIO TROCHETTI-MALACALZA
Ultim’ora: Il Gruppo Generali ha firmato in tarda serata con la francese Scor un accordo definitivo per la cessione delle attività riassicurative vita negli Usa. Lo spiega una nota del gruppo aggiungendo che il controvalore lordo complessivo atteso di 920 milioni di dollari include il versamento in contanti previsto da parte di Scor di 780 milioni di dollari al closing dell’operazione (di cui 30 milioni di profitti attesi) e il rilascio di 140 milioni di dollari di garanzie. L’operazione genererà una plusvalenza netta di 150 milioni.
RIMBALZA TOKYO, MERCK SPINGE IL DOW JONES
Sale a New York l’indice S&P, risale a Tokyo il Nikkei 225 +1,250% nonostante il calo dell’indice manifatturiero americano. O forse proprio per questo, perché le cative notizie allontanano il rischio di un cambio della politica espansiva della banca centrale Usa, eventualità tutt’altro che scongiurata.
Il risultato? A Wall Street, secondo la definizione sia del Financial Times che del New York Tiimes, una seduta choppy , ovvero “ondivaga”, discontinua, variabile. Senza una direzione precisa, insomma. L’indice S&P500 chiude così a +0,6%, Nasdaq + 0,3%. Va meglio il Dow Jones +0,9% anche grazie al rialzo del colosso farmaceutico Merck che sale del 3,7% dopo avere annunciato risultati positivi della sperimentazione di un nuovo antitumorale.
Perdono colpi le Borse europee: Londra (-0,8%), Parigi (-0,7%) e Francoforte (-0,7%). Zurigo e’ la peggiore (-2%).
Sul mercato azionario europeo tutti gli indici settoriali Stoxx sono finiti in calo con perdite più forti per i titoli delle telecomunicazioni (Stoxx -1,4%) e per le utility (-0,9%).
A Milano l’indice FtseMib è terminato in calo dello 0,9%.
Da notare anche il calo di Shanghai -1,2%, a conferma della debolezza della congiuntura cinese. La banca centrale australiana ha appena deciso di tenere invariato il costo del denaro al 2,75%. Sul fronte dei cambi forte rialzo del won coreano: la prosecuzione del QE spinge gli operatori verso le valute emergenti.
Ai confini della Ue, intanto, prende corpo una crisi politica e finanziaria in un Paese chiave: la Turchia. La Borsa di Istanbul vacilla nel quarto giorno di manifestazioni contro il governo guidato da Recep Tayyip Erdogan. L’indice principale del listino turco ha lasciato sul terreno il 10,47% a 76.983 punti. Arretra decisamente anche la valuta locale: la lira turca tratta a 2,46 contro euro, dai 2,35 di venerdi’, e a 1,89 contro dollari da 1,81.
L’EUROPA GUARDA ALLA BCE. MA LE ARMI DI DRAGHI
Situazione tranquilla sul mercato dei titoli di Stato, almeno nel sud Europa: il Btp a 10 anni ha terminato la seduta a un rendimento del 4,15%, spread a quota 263, invariato rispetto a venerdì scorso.
I grandi operatori del mercato obbligazionario fanno i conti con le perdite di maggio, il mese peggiore. I fondi investiti in obbligazioni Usa con durata sotto i 10 anni hanno perduto in media l’1,8%.
A pochi giorni dalla riunione del 6 giugno del direttorio della Bce il Fondo monetario internazionale ha dimezzato le stime sulla crescita della Germania per il 2013, ridotte allo 0,3% dopo che la congiuntura dell’Eurozona ha penalizzato esportazioni e investimenti tedesche. E’ un nuovo fattOre che potrebbe spingere la Bce ad abbassare i tassi. La banca centrale , nell’intento di favorire il credito verso le piccole e medie imprese, potrebbe affidare alla Bei il compito di effettuare acquisti di titoli sul mercato secondario. Ma il Financial Times raffredda gli entusiasmi: Draghi, scrive, non avrà a disposizione un big bazooka.
PIANETA FIAT IN POLE, PIRELLI FERMA AI BOX
Buon rialzo di Fiat salita del 3,2% grazie ai dati sulla forte crescita delle vendite di Chrysler a maggio. Continua però l’emorragia sul mercato interno. Il numero di auto nuove immatricolate in Italia e’ diminuito del 7,98% annuo a 136.129 unita’ in maggio. Le vendite del gruppo Fiat sono diminuite dell’11,69% a 41.172 unita’, per una quota di mercato scesa al 30,24.
Fiat Industrial ha chiuso invariata. Sotto i riflettori Exor avanzata dell’1,3% dopo avere annunciato la vendita per 2 miliardi di euro del 15% della svizzera Sgs, la società leader mondiale nelle ispezioni e certificazioni industriali.
Fra i titoli industriali Pirelli è stata sospesa dalle contrattazioni in attesa di un comunicato che in realtà riguarda il suo maggiore azionista, Camfin, anch’essa sospesa in attesa che gli avvocati di Tronchetti Provera e dei Malacalza sciolgano le riserve sull’accordo di divorzio.
SOFFRE BPM. TELECOM IN CADUTA LIBERA
Vendite diffuse un po’ per tutte le blue chips. Finmeccanica ha perso il 2,7%, StM -1,9%. Il calo delle utility si è fatto sentire su Enel, in ribasso del 2,1%. E’ finita invece in netto rialzo Enel Green Power +2,5%.
Sempre pesante Telecom Italia, in ribasso del 3,1%.
La maglia nera del paniere Ftse/Mib tocca a Bpm- 3,2%. In discesa anche Unicredit-2,3% e Intesa -1,9%.
E’ invece finita in rialzo MontePaschi +1,1%.
Giornata positiva onfine per Eni +0,5% e soprattutto per la controllata Saipem che ha guadagnato l’1,3% grazie alla promozione di Mediobanca a “neutral” da “underperform”.