Generali ha registrato un calo dell’utile netto del 37,1% a 825 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A pesare sui conti della compagnia assicurativa le svalutazioni sui titoli sovrani della Grecia, per 329 milioni (più del doppio rispetto ai 140 milioni di fine giugno) e su titoli con scadenza successiva al 2020. L’ammontare complessivo di queste operazioni è costato al Leone 824 milioni di euro (di cui 143 sono da imputare alla svalutazione di Telco).
Si mantiene stabile il risultato operativo a 3,1 miliardi. ”Nonostante il momento economico finanziario molto difficile il Gruppo continua ad evidenziare buoni progressi nella gestione industriale e in particolare nel segmento danni”, ha dichiarato l’amministratore delegato Giovanni Perissinotto. Infatti il settore “danni” è quello che ha segnato la maggiore crescita, aumentando del 36,4%, rispetto al 2010, a 1,2 miliardi. In calo invece il segmento “vita”, sceso a 1,98 miliardi (-14,1%).
Il valore lordo dei premi distribuiti è stato di 51,3 miliardi Sul fronte patrimoniale, il patrimonio netto è diminuto del 9,4% rispetto alla fine del 2010 a 15,8 miliardi.
A Piazza Affari il titolo Generali, che aveva aperto in rosso, cresce dell’1,32%.