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Generali, utile e risultato operativo in crescita nel semestre

Il gruppo Generali ha chiuso il primo semestre 2017 con un utile netto in aumento del 3,7%, a 1,2 miliardi di euro, grazie alla “positiva performance in tutti gli ambiti di operatività”. Lo ha comunicato la compagnia triestina in una nota. Il Roe operativo si è attestato a 13,6%.

In aumento anche il risultato operativo, a 2,6 miliardi (+4,1%), nonostante il contesto di bassi tassi d’interesse, grazie alla migliore redditività dei segmenti Finanziario e Danni. Sul fronte della solidità patrimoniale, il Regulatory Solvency Ratio si è attestato a fine semestre a 188% e l’Economic Solvency Ratio a 207%.

“I risultati del primo semestre confermano la solidità del nostro business e l’efficace esecuzione della trasformazione industriale di Generali – ha commentato il Ceo di Generali, Philippe Donnet – Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi finanziari grazie alla determinazione, al focus e all’impegno dedicati alla realizzazione del piano strategico che mira a rendere Generali `simpler & smarter`”.

Secondo Donnet, “il Combined Ratio a 92,9% ed il New Business Value in aumento del 52% con margine al 4,11% continuano a confermarsi a livelli di eccellenza. L’incremento dei premi Danni e una solida raccolta netta Vita, sempre di maggiore qualità, sono la diretta conseguenza di un approccio alla crescita deciso e disciplinato. L’eccellente attuazione del piano ha consentito di raggiungere gli ottimi risultati di oggi con un aumento del 3,7% dell’utile netto, un Roe operativo significativamente superiore al target e un incremento dei prodotti a basso assorbimento di capitale”.

I premi complessivi del gruppo generali nel primo semestre 2017 si sono attestati a 36,6 miliardi di euro, in lieve calo (-0,8%) rispetto al primo semestre del 2016.

In particolare, nel Vita la raccolta netta, diminuita del 23%, si è comunque mantenuta su livelli “best in class” superando i 5,7 miliardi. Il calo, spiega il comunicato, “riflette la flessione in Francia, Italia, Germania e Cina, principalmente a seguito dell’andamento dei premi. La Francia e l’Italia risentono inoltre dell`andamento dei riscatti, in crescita anche in Irlanda”. I premi Vita, pari a 25,3 miliardi, hanno evidenziato un calo dell’1,8%.

“Non c’è nessuna preoccupazione il nostro business Vita – ha rimarcato Donnet – che è caratterizzato da una forte crescita, perché una raccolta netta di 5,7 miliardi in sei mesi è molto importante, è tra le più elevate del mercato, se non la più alta. Questo vuol dire che noi cresciamo a un ritmo molto elevato. Non solo abbiamo la crescita, abbiamo anche migliorato la redditività della raccolta netta, perché il valore del nostro new business è aumentato a 942 milioni”, dai 627 milioni della prima metà del 2016, ha precisato il Ceo.

Nei Danni, i premi emessi sono aumentati a 11,3 miliardi (+1,5%), per effetto della crescita del ramo Auto (+3,7%), concentrata in particolare in Germania, Paesi dell`Europa Centro orientale e in America. Positivo anche l’andamento del settore Non Auto (+0,8%).

Il risultato operativo del segmento Vita si è attestato a 1,614 miliardi (-2,8%), mentre quello del segmento Danni ha raggiunto 1,095 miliardi (+0,7%). A livello di performance tecnica, il Combined Ratio si èm attestato a 92,9% e il New Business Value è risultato in crescita del 52% a 942 milioni con margine al 4,11%.

Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività è migliorato da -102 milioni a 30 milioni di euro.

Gli attivi gestiti complessivi del gruppo hanno registrano al 30 giugno 2017 un incremento del 2,3%, attestandosi a 541,3 miliardi. In particolare, il totale investimenti complessivi di bilancio è pari a 482,1 miliardi, mentre le masse gestite per conto di terzi ammontano a 59,2 miliardi.

Il patrimonio netto di gruppo si è attestato a 23,705 miliardi a fine giugno 2017, in calo del 3,4% rispetto a fine 2016 principalmente per via della riduzione della riserva per utili attribuibili alle attività finanziarie disponibili per la vendita per 713 milioni.

In scia ai conti, a un’ora dall’apertura il titolo in Borsa di Generali guadagna l’1%, a 15,55 euro. Si tratta della seconda migliore performance sul Ftse Mib.

DONNET: “SEPARARCI DA UNICREDIT-MEDIOBANCA? È GIÀ COSì”

“Mi risulta che già Mediobanca, Unicredit e Generali siano tre aziende separate, quindi non vedo nessuna novità”. Così Donnet ha commentato le indiscrezioni riportate dal quotidiano La Repubblica su un piano in cantiere per “separare” le tre realtà, minimizzando le partecipazioni a cascata che oggi vedono Unicredit detenere l’8,6% di Mediobanca e quest’ultima a sua volta il 13% di Generali, e creare tre public company. “Non faccio commenti su articoli di stampa”, ha troncato il manager.

DONNET: “CONVERSIONE BOND CARIGE? GENERALI RIMANE UN CREDITORE”

“Noi siamo un creditore di Carige e rimaniamo un creditore di Carige”, ha detto il Ceo in merito a una possibile conversione in azioni da parte della compagnia triestina del bond della banca genovese detenuto in portafoglio.

DONNET: “ACCORDO BANCASSURANCE MPS-AXA NON CI CREA DISAGIO”

“Noi diventeremo azionisti di Mps e saremo focalizzati sulla tutela dei nostri interessi come azionisti”, ha continuato Donnet, precisando poi che il rapporto di bancassicurazione tra Mps e il gruppo francese Axa “va bene così, fa parte della storia della Banca. Questo non ci crea disagio particolare. Vedremo se ci sono opportunità per noi”. Generali diventerà il secondo azionista di Mps dopo lo Stato italiano.

DONNET: “ALMENO UN MILIARDO DA CESSIONE ATTIVITÀ INTERNAZIONALI”

Donnet ha poi aggiunto che Generali punta ad ottenere “almeno un miliardo” dalla vendita di attività internazionali previste dal piano strategico: “Siamo fiduciosi nel fatto che saremo in grado di investire i proventi in business più redditizi e in mercati con una performance più in linea con la nostra strategia. È il nostro obiettivo”.

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