Si arroventa lo scontro al vertice delle Generali per il rinnovo della guida della compagnia assicurativa. La Delfin di Leonardo Del Vecchio e alcune società del gruppo Caltagirone hanno sottoscritto ieri un patto parasociale che ha tutto il sapore di un siluro contro l’attuale Ceo di Generali, Philippe Donnet, in vista dell’assemblea di primavera ma prima ancora in vista del cda di fine mese che deve decidere la lista dei candidati al nuovo board.
Del Vecchio e Caltagirone, che in tutto rappresentano il 10,94% del capitale di Generali, non fanno mistero di voler sostituire Donnet alla guida di Generali e il patto parasociale, che riguarda la totalità delle loro azioni ordinarie, è uno strumento finalizzato a questo obiettivo. Il comunicato stilato dalle due parti è chiaro: lo scopo del patto è l’impegno a consultarsi “al fine di meglio ponderare i rispettivi autonomi interessi rispetto a una più profittevole ed efficace gestione di Assicurazioni Generali, improntata alla modernizzazione tecnologica dell’attività caratteristica, al posizionamento strategico dell’impresa, nonchè alla sua crescita in una logica di mercato aperta, trasparente e contendibile”. Più chiaro di così non si potrebbe. E’ una esplicita dichiarazione di guerra a Donnet che ha sempre detto di voler imitare il modello di governance di Mediobanca e di accingersi a presentare, prima al comitato nomine e poi al cda di Generali di fine mese, una lista di candidati che sia espressione del management in vista dell’assemblea della prossima primavera. Una mossa che Del Vecchio e soprattutto Caltagirone, che non fa mistero di puntare alla presidenza della compagnia per rinfrescare la propria immagine, non condividono e che osteggiano in nome dei diritti degli azionisti ad avere più voce in capitolo nelle scelte della compagnia. Finora Mediobanca, che con il suo 13% è il primo azionista di Generali, ha sostenuto Donnet e il suo modello di governance ma ora il cerchio si stringe e bisognerà vedere se e fino a che punto il Ceo di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, a sua volta assediato in casa da Del Vecchio e Caltagirone che ultimamente hanno arrotondato le proprie quote azionarie in Mediobanca, vorrà e potrà resistere al pressing dei due arrembanti soci per Generali.
Quel che è certo è che con la nascita del patto parasociale tra Del Vecchio e Caltagirone la pace in Generali è definitamente tramontata e che per il Leone di Trieste si annunciano giornate di battaglia.