“Nel comitato esecutivo non si è discussa alcuna ipotesi di ingresso di azionisti nel capitale della società “. Lo afferma un portavoce delle Generali dopo le indiscrezioni per cui nell’incontro si sarebbe parlato anche della possibile cessione della quota in mano a Bankitalia al Fondo strategico.
Alcune indiscrezioni riportate questa mattina da La Stampa indicavano che Bankitalia sta valutando di girare al Fsi il 4,5% denetnuto nel capitale del Leone per evitare il conflitto di interessi legato all’attribuzione della vigilanza sulle assicurazioni. Un’ipotesi che per il quotidiano non piace ad alcuni soci forti del Leone, timorosi di interferenze politiche nella gestione.
Nel pomeriggio alcune fonti finanziarie avevano indicato che nell’esecutivo del gruppo assicurativo di oggi sarebbero sorte anche alcune perplessità sulla vendita della quota al Fsi sul timore che questo passaggio possa provocare reazioni nei mercati internazionali e non sarebbe vista come un’operazione nella missione del Fondo strategico.
Ma un portavoce del gruppo DeAgostini, azionista di generali al 2,53%, ha però confermato i timori:”Siamo preoccupati per il potenziale danno all’immagine di indipendenza della Compagnia soprattutto sui mercati internazionali che faticherebbero a comprendere una soluzione di questo tipo, leggendoci il rischio di un intervento della politica. Una vendita sul mercato sarebbe certamente piu’ apprezzata”. Intanto Carlo Cimbri, a margine di un convegno su Solvency 3 ha affermato che “Unipol pensa di mettere la quota dell’1% di Generali “sul mercato”. In Borsa Generali cede l’1,5% contro lo 0,93% del Mib.
