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Generali: record 2023 per risultato operativo e utile (+14,1%) e forte crescita del dividendo per azione (+10,3%)

Imagoeconomica

Quello appena concluso è stato un anno da incorniciare per Generali che ha chiuso il 2023 con utile netto normalizzato e risultato operativo a livelli record e premi lordi in forte rialzo. “L’ottima performance di Generali nel 2023, supportata da risultato operativo e utile record con il contributo positivo di tutti i segmenti, dimostra l’efficace esecuzione della nostra strategia Lifetime Partner 24: Driving Growth”, ha commentato il Ceo, Philippe Donnet.

Il 2023 di Generali

2023 da record per il risultato operativo, salito del 7,9% a 6,879 miliardi grazie alla crescita registrata in tutti i segmenti di business. In particolare, il risultato operativo del segmento Danni cresce a  2,902 miliardi (+15,8%) e quello del ramo Vita è in rialzo dell’1,7% a 3,735 miliardi (+1,7%). Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management cresce a  1 miliardi (+4,9%), grazie al forte contributo di Banca Generali, mentre quello del segmento Holding e altre attività è in miglioramento a  -320 milioni da -339 milioni del 2022. 

L’utile netto normalizzato di Generali raggiunge il livello record di 3,575 miliardi di euro, in aumento del 14,1% e sopra le attese degli analisti che si aspettavano profitti per 3,573 miliardi di euro. Un risultato dovuto principalmente al miglioramento del risultato operativo, all’utile non ricorrente relativo alla cessione di un complesso immobiliare londinese (193 milioni al netto delle imposte), all’impatto non ricorrente di oneri di ristrutturazione in Italia (circa -165 milioni al netto delle imposte) e riflette anche l’impatto di -71 milioni di svalutazioni su strumenti a reddito fisso russi registrato nel 2022.

In crescita anche l’utile netto, salito dai 2,235 miliardi del 2022 ai 3,747 miliardi del 2023, grazie anche all’impatto positivo pari a 255 milioni relativo alla cessione di Generali Deutschland Pensionskasse, mentre l’utile per azione è di 2,32 euro, in netto miglioramento rispetto ai 2 euro dello scorso anno. 

Nel 2023 i premi lordi aumentano a 82,466 miliardi di euro (+5,6%), spinti dal forte sviluppo del segmento Danni (+12%). La raccolta netta Vita è negativa 1,313 miliardi di euro. “Il quarto trimestre ha evidenziato un trend in complessivo miglioramento per la raccolta netta Vita rispetto ai trimestri precedenti, con minori deflussi netti dalla linea risparmio e con una raccolta netta positiva nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia”, sottolinea Generali in una nota.

Il patrimonio netto di gruppo registra un aumento dell’8,7% a 29 miliardi grazie al risultato netto di periodo, parzialmente compensato dalla contabilizzazione del dividendo. Il Contractual Service Margin (Csm) è in crescita a 31,8 miliardi (+800 milioni rispetto al 2022), mentre gli Asset Under Management complessivi del gruppo salgono a 655,8 miliardi (+6,6%) e riflettono principalmente il positivo effetto di mercato. Il gruppo conferma una solida posizione patrimoniale, con il Solvency Ratio al 220% (221% nel 2022).

Generali: il dividendo sale del 10,3%

In virtù dei risultati raggiunti, il cda proporrà all’assemblea degli azionisti l’erogazione di un dividendo pari a 1,28 euro per azione (attese pari a 1,25 euro), in aumento del 10,3% rispetto a quello distribuito nell’anno precedente, per un importo complessivo massimo pari a 1,987 miliardi di euro. La cedola sarà staccata il 20 maggio 2024, con pagamento in programma per il 22 maggio. Sulla base del prezzo di chiusura di Generali nella seduta dell’11 marzo 2024 (22,3 euro), il dividendo garantisce un rendimento del 5,7%.

“Grazie alla nostra forte posizione di cassa e di capitale, stiamo accelerando la crescita dei dividendi distribuiti ai nostri azionisti. Come player assicurativo e di asset management profittevole e diversificato, il gruppo si trova oggi nella migliore forma di sempre. Il futuro successo di Generali beneficerà inoltre anche del contributo delle acquisizioni di Conning e Liberty Seguros”, ha affermato il Ceo Philippe Donnet. 

L’outlook di Generali

Per il 2024 Generali conferma e prosegue con la strategia di ribilanciamento del portafoglio Vita a rafforzamento ulteriore della profittabilità e con una logica di più efficiente allocazione di capitale. Nel Danni, l’obiettivo della compagnia nei mercati assicurativi maturi in cui è presente è quello di massimizzare la crescita profittevole, soprattutto nella linea non auto, e di continuare a rafforzare la propria presenza e ampliare la propria offerta nei paesi ad alto potenziale di crescita. Infine nel segmento Asset Management, Generali continuerà ad attuare la propria strategia, con gli obiettivi di ampliare l’offerta prodotti, in particolare su real asset e private asset, di potenziare le competenze distributive e di estendere la presenza in nuovi mercati.

Generali conferma l’impegno a raggiungere un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione compreso tra il 6% e l’8% nel periodo 2021-2024, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della capogruppo superiori a 8,5 miliardi di euro nel periodo 2022-2024 e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 miliardi e 5,6 miliardi di euro, con ratchet policy sul dividendo per azione. Il gruppo si aspetta di raggiungere quest’ultimo target entro maggio 2024: in particolare, qualora l’assemblea degli azionisti del 24 aprile 2024 approvi la proposta di distribuire dividendi nel 2024 per 2 miliardi di euro, i dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 saranno pari a 5,5 miliardi di euro. “Ciò significa che, rispetto al Piano industriale che indicava un range tra 5,2 e 5,6 miliardi, siamo già nella parte alta del range” ha sottolinato Bonnet nel corso della conferenza stampa e ha aggiunto: Dal 2016 il dividendo è cresciuto ogni anno, accumilano una crescita del 60%. Ed è sostenibile, in liena con la crescita di cassa e con l’utile netto di gruppo. Vedremo poi come sarà il prossimo Piano che verrà presentato all’inizio del 2025″. Il ceo ha inoltre ricordato che verrà “proposta all’assemblea un’operazione di buy back da 500 milioni di euro, la prima dopo 15 anni, in anticipo quinidi, prima della fine del Piano”.

M&A: “Se ci saranno opportunità abbiamo la forza di farla”

Le domande dei giornalisti si sono anche concentrate su aspetti societari del gruppo: dai recenti rumors riguardo eventuali operazioni di M&A, all’ipotesi di aggregazione Generali, Unicredit e Mediobanca, al consolidamento di Fondazione Crt al 2%. A tutte le domande Bonnet ha risposto di non voler commentare. Tuttavia ha anche aggiunto che ‘l’M&A non è un’ossessione, la consideriamo solo se crea valore per tutti gli stakeholders, ma se si crea l’opportunità abbiamo la forza per farla”. A questo proposito il cfo Cristiano Borean ha puntualizzato il livello del Solvency ratio, che alla data dell’8 marzo era al 212%, comprendente la cessione di Tua e l’acquisto di Liberty Seguros. All’inizio di aprile ci sarà il closing dell’operazione di acquisto anche di Conning che porterà via un 1% circa. “Si tratta di un ratio del tutto confortevole e se ci saranno opportunità di M&A abbiamo la forza di farlo”, ha specificato.

In ogni caso la priorità per il 2024, ha sottolinato Donnet, è l’integrazione delle acquisizioni realizzate nel 2023, ovvero Liberty Seguros e Conning Holdings. “Negli ultimi anni siamo stati tra i più attivi nel settore con acquisizioni per 7 miliardi: le abbiamo fatte rispettando sempre un quadro rigoroso e disciplinato, che era nella strategia presentata a inizio piano e continueremo a farle nello stesso modo. Donnet si è in particolare soffermato sull’acquisizione di Conning, con la quale Generali entra in una società statunitense di asset manager glovale, implicando una trasformazione culturale per il gruppo.

Donnet: “Il cda è bravo nel darci supporto e nel farci challenge”

Infine a chi gli chiedeva se la dialettica tra soci e nel cda degli ultimi anni avesse contribuito, come stimolo, alle performance in costante crescita del gruppo, Donnet ha risposto: “Abbiamo un ottimo cda che rappresenta tutti gli azionisti e ha il doppio ruolo di appoggiare, supportare e aiutare l’azione del management ma anche quello di fare challenge al management stesso. Il cda è bravo nel darci supporto e nel farci challenge. Mi sembra giusto che si veda che, grazie a questa nuova dialettica, siamo stati capaci di fare ottimi risultati, di remunerare gli azionisti, di fare M&A e di ottenere ottimi risultati. Questi sono frutto del lavoro di squadra tra cda e management”, ha concluso.

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