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Generali punta sul green e premia 10 “eroi della sostenibilità” nella terza edizione di SME EnterPRIZE

Le 10 Pmi europee “più attente” alla sostenibilità sono state selezionate tra oltre 7mila candidate – Tra i vincitori c’è anche l’italiana Planetek Italia che fabbrica apparecchiature per il settore spaziale e della difesa

Generali punta sul green e premia 10 “eroi della sostenibilità” nella terza edizione di SME EnterPRIZE

Generali prosegue nel suo percorso di promozione della cultura della sostenibilità: martedì 28 novembre si è chiusa ufficialmente la terza edizione di SME EnterPRIZE, iniziativa in cui sono stati premiati i 10 “eroi della sostenibilità” selezionati tra oltre 7mila Pmi europee. E tra i vincitori c’è anche l’italiana Planetek Italia, che offre soluzioni per l’utilizzo di dati geospaziali contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’industria aerospaziale. Per l’occasione è stato presentata anche l’ultima edizione del Libro Bianco, realizzato in collaborazione con SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab.

Il commento di Donnet (Ceo Generali)

“Dal 2021, quando Generali ha lanciato SME EnterPRIZE, il progetto per promuovere una cultura della sostenibilità tra le piccole e medie imprese europee e supportarne l’integrazione nelle rispettive attività, sono successe molte cose – ha commentato Philippe Donnet, Group ceo di Generali -. Sebbene queste aziende abbiano dovuto affrontare sfide complesse legate alla crisi energetica, alle interruzioni della catena di approvvigionamento, all’inflazione e alle incertezze a livello economico e geopolitico, il terzo Libro Bianco pubblicato da Generali e SDA Bocconi sottolinea come siano sempre più numerose le Pmi europee che stanno adottando modelli di business più sostenibili, anche perché i relativi benefici rimangono piuttosto tangibili”.

“Allo stesso tempo – ha proseguito – continuano a esserci una serie di ostacoli e barriere che impediscono a un numero ancora più alto di imprese di intraprendere lo stesso percorso. È quindi fondamentale che i decisori politici contribuiscano a ridurre la burocrazia e ad aumentare il livello di consapevolezza, e che le imprese private più grandi offrano non solo prodotti e servizi ma anche il loro know-how. Si tratta di un processo complesso che richiederà tempo, e c’è ancora molta strada da fare. Ma dobbiamo fare tutto il possibile, perché è nell’interesse di tutti noi costruire un’Europa più forte, sicura, prospera e sostenibile”.

I 10 eroi della sostenibilità

Le aziende premiate sono:

  • Dorfplatz Staw (Austria), che offre spazi di co-working e la possibilità di organizzare eventi, laboratori e iniziative culturali e sociali per la comunità locale.
  • Humana Nova (Croazia), una cooperativa sociale che offre opportunità di lavoro a persone con disabilità, coinvolgendole nel riutilizzo creativo degli indumenti.
  • La Conciergerie Solidaire (Francia), che promuove l’occupabilità e l’integrazione sociale offrendo servizi di concierge ad aziende, comunità di quartiere e altri luoghi di ritrovo.
  • Pervormance International (Germania), che ha progettato un sistema di raffreddamento a zero emissioni.
  • Planetek Italia (Italia), che offre soluzioni per l’utilizzo di dati geospaziali contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’industria aerospaziale.
  • Miranda Bike (Portogallo), produttore di apparecchiature originali che contribuisce alla mobilità sostenibile fornendo componenti personalizzati per i produttori di biciclette, utilizzando elettricità rinnovabile e materiali riciclati.
  • Biopekárna Zemanka (Repubblica Ceca), panificio-pasticceria che utilizza materie prime residue, imballaggi riciclabili ed elettricità da fonti rinnovabili.
  • Lumar (Slovenia), azienda a conduzione familiare con 30 anni di esperienza negli edifici prefabbricati in legno e nello sviluppo di edifici ad alta efficienza energetica.
  • Maximiliana (Spagna), che ha sviluppato smartphone ah hoc per le persone anziane che può essere gestito da remoto dai familiari.
  • Sudár Birtok (Ungheria), un’azienda a conduzione familiare specializzata nella coltivazione e lavorazione di spezie ed erbe aromatiche biologiche

Libro Bianco

La nuova edizione del Libro Bianco, redatto sulla base di discussioni con oltre mille Pmi di tutta Europa, riassume le sfide e le opportunità che le piccole e medie imprese si trovano ad affrontare e suggerisce ai decisori politici europei le iniziative da attuare. La priorità chiave identificata dalla ricerca è quella di promuovere la consapevolezza delle Pmi sui benefici che l’adozione di pratiche commerciali sostenibili può avere sulle loro prestazioni complessive.

Nel complesso, la transizione sostenibile delle Pmi in Europa è rimasta solida, nonostante le numerose sfide che le imprese devono affrontare. Il 44% delle Pmi ha dichiarato di adottare, o di adottare a breve, pratiche commerciali sostenibili (+3% rispetto al 2022).

Tuttavia, molte Pmi continuano a dover affrontare diverse ostacoli. Le imprese che percepiscono la mancanza di sostegno istituzionale, derivante da eccessiva regolamentazione e burocrazia, come un ostacolo alla maggiore sostenibilità, sono quasi raddoppiate da un anno all’altro, passando dal 25% al 48%. Anche la mancanza di incentivi pubblici è aumentata in modo significativo, citata dal 17% di imprese nel 2022 e dal 48% nel 2023. In aumento – dal 26% al 47% – anche le Pmi che citano la mancanza di iniziative di finanza sostenibile.

Per Stefano Pogutz, professor of Practice di Corporate Sustainability e Direttore del full-time MBA presso SDA Bocconi si tratta di risultati positivi. “Nonostante le sfide recenti, come la pandemia e la successiva fase di ripresa, l’inflazione, l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia e la guerra in Ucraina, osserviamo una significativa resilienza da parte delle Pmi. Ma affinché ci sia un’effettiva transizione verso la sostenibilità, è necessario integrare anche le altre aziende, rimaste ancora indecise o riluttanti a intraprendere questo percorso. Per fare ciò, dobbiamo lavorare per ridurre le barriere che ancora incontrano queste aziende, come la mancanza di supporto istituzionale o di risorse, e, in parallelo, spiegare i vantaggi ottenuti dalle Pmi che si sono avviate verso la transizione sostenibile”.

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