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Generali lancia il nuovo piano industriale 2025-7: più 8-10% di utili, 7 miliardi di dividendi e nuovo buyback

Imagoeconomica

Sette miliardi di dividendi (+30% a fine piano), utili in forte crescita, una solida generazione di cassa, ma anche tre miliardi per piani di riacquisto di azioni proprie ed M&A. Sono i capisaldi del nuovo piano “Lifetime Partner 27: Driving Excellence” di Generali che punta a conseguire “ambiziosi target” di sviluppo e creare “valore significativo e sostenibile”. Traguardi che diventeranno possibili anche grazie all’intesa annunciata lo scorso 21 gennaio con Natixis, definita come “un’opportunità unica e trasformativa per accelerare il percorso strategico del business”.

“Generali ha raggiunto e superato con successo gli obiettivi finanziari del nostro piano ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’ pur in un complesso contesto a livello globale. Intendiamo ora accelerare il perseguimento dell’eccellenza con l’obiettivo di guidare un’ulteriore crescita degli utili e della generazione di cassa”, ha commentato il group Ceo, Philippe Donnet.

Generali: i numeri del nuovo piano

Il nuovo piano prevede una forte crescita degli utili, con un incremento annuo fra l’8 e il 10% dell’Eps, e una una generazione di cassa di 11 miliardi di flussi cumulati supportati da circa 14 miliardi di rimesse dalle controllate (nel 2022-24 erano state pari a 11,5 miliardi). Si punta poi a una generazione normalizzata di capitale superiore a 14 miliardi da qui al 2027 contro i precedenti 13 miliardi. 

Generali: maxi aumento dei dividendi, 3 miliardi per buyback e M&A

Sette miliardi di dividendi nell’arco di piano, con un maxi incremento rispetto alle linee guida precedenti. Nel dettaglio, il piano “Lifetime Partner 27: Driving Excellence” si impegna a raggiungere una crescita del dividendo per azione superiore al 10% in termini di CAGR, con l’obiettivo di distribuire oltre 7 miliardi di dividendi nell’arco di piano. Una cifra che corrisponde a un +30% rispetto ai 5,5 miliardi distribuiti con il piano precedente.

Oltre 3 miliardi sono destinati invece a piani di riacquisto di azioni proprie ed altre modalità di allocazione del capitale, come l’M&A. L’obiettivo è quello di realizzare, annualmente, un piano di riacquisto di azioni proprie pari a 500 milioni, con l’importo da valutare all’inizio di ogni anno. “È stato già confermato per il 2025 un piano di riacquisto di azioni proprie pari a 0,5 miliardi”, fa sapere Generali. 

Il gruppo valuterà le opportunità di M&A con un approccio rigoroso e disciplinato, confrontando inoltre ogni potenziale operazione con i piani di riacquisto di azioni proprie”, spiega il comunicato. L’allocazione interna di capitale a supporto della crescita del business e di iniziative strategiche è invece attesa tra 0,5 e 0,7 miliardi.

Dal Driving Growth al Driving Excellence: le priorità del piano strategico

Dalla creazione di crescita che dava il titolo al vecchio piano alla creazione di eccellenza che invece ispira il nuovo. Un’eccellenza che deve palesarsi nella relazione coi clienti, nelle competenze core e nel modello operativo, senza dimenticare la sostenibilità e l’IA.

“Grazie a Lifetime Partner 27: Driving Excellence, Generali accelererà la crescita del business facendo leva sulla sua ampia base di clienti e sulla forte presenza distributiva. Il Gruppo migliorerà inoltre le competenze tecniche a supporto della redditività e incrementerà l’efficacia ampliando le risorse disponibili a livello di Gruppo lungo la catena del valore”, fa sapere il comunicato.

Nel segmento Danni, la priorità sarà data alla crescita mirata nelle aree preferenziali, con particolare attenzione all’offerta per famiglie, professionisti e PMI. Previsto inoltre il potenziamento delle attività nel segmento Viaggi e Assistenza, attraverso Europ Assistance.

Nell’area Protection, Health & Accident, Generali punterà sull’offerta di servizi integrati e sulla creazione di un nuovo “polo” di servizi sanitari basato sull’esperienza di Europ Assistance, che svilupperà competenze centralizzate nella gestione dei sinistri, nonché programmi per specifiche malattie. Il Gruppo inoltre migliorerà ulteriormente l’esperienza del cliente e la rete di distribuzione.

Infine, nel segmento Vita, Generali darà priorità all’offerta di prodotti ibridi e unit-linked che rispondono in modo distintivo alle crescenti esigenze di sicurezza finanziaria, con l’obiettivo di diventare il partner di riferimento per la previdenza e il risparmio. 

Donnet: “Generali è più forte che mai”

Oggi  “Generali è più forte che mai”, ha detto Donnet in una conference call con le agenzie di Stampa nel corso della quale si è però rifiutato di parlare degli effetti dell’ops lanciata da Mps su Mediobanca. “Siamo qui per commentare il piano”, ha detto. 

“Miglioreremo ulteriormente l’eccellenza nelle nostre relazioni con i clienti, nel nostro modello operativo di Gruppo e nelle nostre competenze chiave. Investiremo in AI, nuove tecnologie e nella formazione delle nostre persone per cogliere le opportunità che derivano dai trend emergenti, dalle aspettative dei clienti in continuo cambiamento e da un contesto di mercato in rapida evoluzione”, ha affermato il ceo Philippe Donnet in una nota. La combinazione della nostra leadership nel settore Danni e Vita con la nostra piattaforma globale di Asset Management – che potrebbe ulteriormente essere trasformata dalla nostra proposta di partnership con BPCE – rappresenta un potente fattore distintivo che può creare significativo valore. Ovviamente per tutti gli stakholders”. 

“Questo è un piano molto convincente, siamo molto fiduciosi su quello che succederà. Ci sentiamo pienamente preparati anche perché siamo molto ben allenati, dato che abbiamo realizzato con successo anche i piani precedenti”, ha poi aggiunto Donnet.

Il cda non presenta una propria lista

“Nell’ambito della definizione del parere di orientamento agli azionisti che sarà pubblicato nei prossimi giorni, il consiglio di amministrazione ha deciso di non procedere alla presentazione di una lista per il rinnovo dell’organo di gestione della compagnia”. Il motivo? “Il quadro normativo di riferimento non risulta ancora completo ed i tempi, allo stato, non sarebbero compatibili con l’iter di autorizzazione ed approvazione delle modifiche dello statuto necessarie”; spiega il board, riferendosi al Ddl Capitali.

La lista potrebbe dunque essere presentata da Mediobanca, con Donnet e il presidente Sironi che hanno comunque dato la loro disponibilità a un nuovo mandato.

Dall’altra parte della barricata Caltagirone e Delfin, azionisti di Generali, ma anche di Mps e e Mediobanca, che potrebbero presentare una propria lista in segno di discontinuità. 

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