Generali Italia insiste nel welfare aziendale e dà vita a Welion, la nuova società di servizi che vanno dalla salute alla previdenza, dalla non-autosufficienza ai flexible benefit per lavoratori, famiglie e imprese, questi ultimi totalmente decontribuiti secondo le disposizioni della legge di Bilancio. Si chiama welfare integrato ed è il business del momento, che l’azienda leader del settore assicurativo in Italia, con i suoi 10 milioni di clienti, non vuole farsi sfuggire: “Puntiamo soprattutto sulla salute – ha spiegato Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia -. Tutto il settore welfare è in crescita, ma andando oltre i benefit c’è un ampio margine di business soprattutto sulla salute: in questo ambito stanno nascendo la maggior parte della startup negli ultimi anni, e in Italia c’è molta spesa pubblica sulla salute ma ancora poca sanità privata, che secondo noi crescerà molto”.
“Mentre infatti in Germania la maggior parte degli occupati ha un’assicurazione sanitaria – ha aggiunto Andrea Mencattini, che sarà l’amministratore delegato di Welion -, in Italia non è ancora così”. In Italia solo un lavoratore su tre è iscritto a un fondo sanitario (7,5 milioni di persone, mentre il 34,2% è iscritto a un fondo previdenziale e addirittura solo 750mila persone (il 3,3% degli occupati) ha assicurato la propria non-autosufficienza in età avanzata, il cosiddetto long term care. In cosa consisterà il servizio offerto da Welion, che scatterà a partire dal 1° gennaio 2018? “Andremo ben oltre il rimborso delle cure – spiega Sesana – ma faremo anche consulenza, assistenza, prevenzione. La spesa ospedaliera è molto alta, per cui un servizio di welfare ben fatto si deve occupare del cliente a tutto tondo, cercando di ridurre il più possibile le ospedalizzazioni”. Anche, ad esempio attraverso la predisposizione, nelle aziende, di appositi corner diagnostici per i controlli di routine, magari non specialistici ma comunque utili a prevenire. “Generali Italia, che ha 15mila dipendenti in Italia, ne ha già predisposto uno nella propria sede centrale di Mogliano Veneto, all’interno dell’Innovation Park che abbiamo da poco inaugurato”, dice Sesana.
C’è poi tutto l’universo dei flexible benefit, banalmente i benefit per gli impiegati, più noti in quanto previsti e detassati dalla legge di Bilancio: al momento solo il 21% delle aziende ha un piano di welfare aziendale, e solo il 18,3% delle Pmi. Il welfare aziendale si profila sempre di più come il nuovo pilastro della retribuzione, che consente di introdurre un sistema di servizi a sostegno del collaboratore, con vantaggi fiscali per l’azienda e il dipendente: come scrive sul proprio sito Easy Welfare, società partner di Welion sulla gestione operativa del servizio, “500 euro di servizi Welfare = 500 euro spendibili dal dipendente = 500 euro costo per l’azienda”.
Il giro d’affari del welfare aziendale di Generali Italia vale 3 miliardi di euro di premi tra previdenza complementare e salute nel 2016, con una base di clienti dal grandissimo potenziale di crescita: 1,8 milioni. Welion ha dunque l’obiettivo di offrire nuovi servizi personalizzati “non assicurativi”, nel senso tradizionale del termine, per i 10 milioni di clienti di Generali in Italia. Per farlo, ha già fissato dei target: “Entro il 2012 – ha ancora detto Sesana – investiremo almeno 50 milioni in questa nuova attività, con l’assunzione di almeno 100 giovani nel triennio. Puntiamo a far crescere in particolare i premi sulla salute, che è il settore che ci sembra più interessante, del 25%, con un incremento di 30 milioni del risultato tecnico per il gruppo, sempre entro il 2021″.
Welion svilupperà i nuovi servizi anche attraverso partnership con le startup: la compagnia ha infatti lanciato un accelerator in collaborazione con H-Farm, che individuerà startup internazionali (da Nordamerica, Israele e Asia) su specifici prodotti, e anche un’altra collaborazione con GrowItUp, che ha già visto la selezione di tre startup per lavorare con Welion allo sviluppo di nuovi servizi e prodotti in ambito salute e welfare. Le tre startup sono: Amiko, che si occupa di gestione delle malattie respiratorie e ne consente il monitoraggio; Neuron Guard, che produce un dispositivo medico di salvataggio per le malattie cardiovascolari e le lesioni cerebrali; Nuvap System, una soluzione IoT (internet of things) installabile negli ambienti lavorativi e in grado di monitorare 26 fattori ambientali.