Generali fa scintille in Borsa. Favorito da una giornata positiva per i listini europei, dopo il bollettino della Bce e in attesa dell’avvio del summit Ue, il titolo balza di oltre il 7%. Al mercato piacciono i conti, nonostante un utile 2012 di 90 milioni giù dell’89,5% dagli 856 milioni del 2011, a causa di un conto da 1,7 miliardi di svalutazioni nette: sorprende infatti l’utile operativo salito più delle attese a 4,2 miliardi, un buon 10% sopra le stime. E piacciono le prime indicazioni per il 2013: il trimestre per ora sta andando bene e il gruppo prevede per il 2013, alla luce delle azioni intraprese, e pur in presenza di un quadro macro-economico ancora incerto, “un miglioramento del risultato operativo complessivo”. Così se la cedola è rimasta invariata a 0,20 centesimi, l’ad Mario Greco promette: ”cercheremo di aumentare progressivamente il dividendo” ricordando che la “nostra politica è di distribuire almeno il 40% dell’utile netto”.
PULIZIA NEI CONTI
NASCE GENERALI ITALIA
Sul fronte dei conti 2012, le svalutazioni che hanno affossato l’utile si riferiscono per ben 1,2 miliardi (1,7 il conto totale) al solo quarto trimestre. Si tratta di 792 attribuibili ai titoli available for sale (titoli disponibili per la vendita), 148 milioni alla partecipazione in Telco, 118 milioni a finanziamenti e crediti, 56 milioni al real estate e per 156 milioni ad altre attività. D’altra parte la pulizia sui conti era ampiamente attesa dal mercato. Pulizia che non incide sugli indici di solvibilità. A fine 2012 il Solvency 1 risulta al 150% rispetto al 117% del 2011. Nel 2012 Generali ha aumentato a 59,7 miliardi i titoli di stato italiani in portafoglio.
“La crescita del risultato operativo – ha aggiunto Greco – dimostra l’ottima qualità del nostro business industriale. Il progresso raggiunto dall’indice Solvency I prova che abbiamo avviato azioni di rafforzamento del capitale, che continueranno nei prossimi anni. La stabilità del dividendo attesta il nostro impegno continuo a remunerare adeguatamente i nostri azionisti anche in una fase di rafforzamento del capitale”, ha rilevato Greco nella nota sui conti.
Con l’arrivo del nuovo manager Generali ha intrapreso una serie di iniziative che hanno rivisto la struttura manageriale, l’organizzazione del business e la strategia. In particolare le linee guida si basano sull’introduzione di disciplina, semplicità e focus in tutte le nostre attività e sulla semplificazione della struttura e su un approccio più disciplinato nella gestione e degli investimenti, con un focus sul business assicurativo. Nasce così Generali Italia, con la rete distributiva agenziale e broker, che controllerà Alleanza Assicurazioni, con la rete distributiva di produttori indipendenti, e Genertel, con i canali distributivi online e di bancassurance. Definito poi un nuovo sistema di incentivazione variabile a breve e a medio lungo termine per i manager che rivestono ruoli strategici in tutti i paesi in cui il gruppo è presente.
BILANCIO DI SVOLTA
RCS,MEDIOBANCA, BUONI INVESTIMENTI?
Quello relativo al 2012 “è un bilancio di svolta. Abbiamo avviato una profonda trasformazione e il business ha dato risultati ottimi. Abbiamo fatto i passi giusti, che ci permetteranno di realizzare gli obiettivi del piano strategico, con una redditività molto più alta di adesso e una patrimonializzazione molto più sicura di quella attuale” ha poi commentato Greco nella conference call con gli analisti.
Prime soddisfazioni quindi per i grandi azionisti che l’anno scorso hanno imposto un rocambolesco cambio al vertice del Leone con l’arrivo del nuovo ad Mario Greco, anche per i malumori sulla performance borsistica. Dai minimi del 2012 su quota 8 euro, il titolo in un meno di un anno ha conquistato quota 13 euro (i massimi dell’anno sono stati raggiunti a inizio 2013 sopra quota 14 euro). Certo, ancora ben lontana dai livelli d’oro quando il titolo ha superato i 30 euro (ma in mezzo c’è stata la crisi finanziaria e dei debiti sovrani, oltre che una certa stanchezza borsistica del comparto assicurativo italiano, anche ai tempi in cui le cugine banche facevano faville tra fusioni e acquisizioni). La speranza è che ora le Assicurazioni Generali riescano ad acquistare, nel business come in Borsa, quella vivacità che permetta di attirare i favori del mercato. Non mancano alcuni segnali sul fronte del dinamismo. A partire dalla gestioni delle partecipazioni che “pesano” come Rcs e Mediobanca, che come tutti gli altri titoli inportafoglio sono state allineate in bilancio ai valori adeguati. Generali deciderà cosa fare alla scadenza dei patti di Rcs e Mediobanca, per i quali eventuali disdette sono attese a settembre, valutandoli in quanto buoni investimenti o meno, ha detto Greco aggiungendo che “Noi pensiamo di non avere più nessuna partecipazione strategica, pensiamo di avere o fare investimenti buoni per la società. Guarderemo anche quelli (in Rcs e Mediobanca, ndr) con quest’ottica: se saranno buoni investimenti li faremo. Non è una questione di principio è una questione pratica”. Così come per Intesa Sanpaolo, la cui quota non è più strategica.
C’è poi il capitolo Italia, dove la crisi politica mette un’ipoteca alla crescita. “Ci sono oggi chiari segnali di ripresa nel mondo – ha rilevato Greco – Usa e Cina stanno guidando un inizio di ripresa dell’economia mondiale che per la prima volta dà un po’ di luce attraverso questa lunghissima crisi che abbiamo vissuto. Purtroppo quando questo comincia a succedere, l’Italia entra in una complessa crisi politica che mette a rischio la possibilità di beneficiare di questo inizio di ripresa mondiale”.