Cattolica Assicurazioni ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con una raccolta premi complessiva in crescita del 16,5%, a 3,7 miliardi. In particolare, il ramo danni ha registrato un incremento del 29,5%, mentre il comparto vita ha fatto segnare un miglioramento del 2%.
Per quanto riguarda i dati finanziari, l’utile adjusted dei nove mesi è in forte crescita, a 175 milioni (+51,7% dai 116 milioni del 2020), comprendendo la plusvalenza relativa alla cessione di Lombarda Vita, pari a 104 milioni. L’utile netto di gruppo si impenna del 178,6%, passando da 42 a 116 milioni, pur scontando 69 milioni di svalutazioni.
Il risultato operativo segna un calo del 20,3%, a 190 milioni: se nel ramo danni è in leggero aumento (da 172 a 175 milioni) nel comparto vita cala da 69 a 17 milioni, “prevalentemente a causa dell’accantonamento (11 milioni) posto in essere per far fronte al possibile esborso legato alle polizze dormienti e ad un effetto stagionale nell’attribuzione di redditi finanziari che, si stima, possa parzialmente recuperare nel quarto trimestre”.
Sul versante patrimoniale, il combined ratio si è attestato all’89,7%, in calo di 0,3 punti percentuale rispetto allo stesso periodo del 2020, anche se lo scorso esercizio – ricorda la società in una nota – aveva beneficiato “di un forte calo della frequenza sinistri a seguito del lockdown molto rigido”.
Confermata la guidance di fine anno, con un risultato operativo compreso tra 265 e 290 milioni. Infine la Solvency è pari al 193%, dal 187% di fine 2020.
“Le capacità industriali del gruppo e la gestione disciplinata del business ci permettono di presentare oggi risultati molto solidi dal punto di vista tecnico e operativo – commenta Carlo Ferraresi, amministratore delegato di Cattolica – La raccolta premi è in aumento in entrambi i rami di business, con una forte crescita delle unit linked e un ottimo indice di profittabilità danni. Inoltre, l’utile netto, in forte crescita in questi primi nove mesi dell’anno, conferma il solido andamento tecnico e commerciale del gruppo”.
Questi risultati “sono l’espressione della nostra capacità di generare profitti – continua il manager – anche grazie a una presenza diffusa e capillare su tutto il territorio italiano e alla professionalità delle nostre persone e delle reti agenziali e bancarie. La partnership con il Gruppo Generali ha accelerato la nostra performance e la sempre maggiore integrazione di competenze e tecnologie ci permetterà, anche alla luce del nuovo assetto di controllo, di diventare sempre più apprezzati dal mercato e dalle comunità in cui operiamo”.