Su Generali e Mediobanca non si cambia: la finanziaria Delfin, che raccoglie le importanti partecipazioni azionarie collezionate nel tempo da Leonardo Del Vecchio, manterrà (almeno per ora) la stessa linea sostenuta dall’imprenditore recentemente scomparso. Tradotto: non si vende e non si sale. Ad affermarlo, in una lunga intervista al Sole 24 Ore, è il presidente di Delfin, oltre che presidente e Ceo di EssilorLuxottica, Francesco Milleri, designato dallo stesso Del Vecchio alla sua successione.
Generali e Mediobanca: Delfin gestirà i due investimenti in piena continuità con il passato
Generali, dove Delfin detiene il 9,82% ed è il terzo azionista della compagnia triestina e Mediobanca, in cui a sua volta Delfin ha il 19,4% delle azioni ed è il primo azionista, “sono ottimi investimenti immaginati con Del Vecchio per dare un contributo al Paese, a sostegno della crescita e della stabilità di due campioni nazionali sulle scenario internazionale” e “saranno entrambi gestiti in piena continuità con il passato” pur tenendo conto che la priorità degli investimenti di Delfin “rimane sicuramente Essilux, che per capitalizzazione vale oggi più del doppio di Mediobanca, Generali e Unicredit messe assieme”.
Generali e Mediobanca: per Delfin occorre un profondo cambiamento di gestione
“Continuità – precisa però Milleri – significa che tutte le scelte strategiche fatte da Del Vecchio sono state mosse da una direttrice chiave, un processo costante di trasformazione che per esempio ha portato Luxottica a divenire EssilorLuxottica e Beni Stabili a diventare Covivio”.
In altre parole, la partecipazioni di Delfin in Generali e Mediobanca restano ma vengono viste in possibili scenari evolutivi. Anche perché Milleri, nel corso dell’intervista, non manca di ricordare che “Del Vecchio ha sempre sostenuto la necessità di un cambiamento profondo nella gestione sia di Mediobanca che di Generali”. Le partite nello scacchiere della grande finanza italiana restano, dunque, aperte, anche se a breve non si prevedono scossoni.