Il Ceo di Generali, Philippe Donnet, che guida la lista del cda in vista del rinnovo dei vertici che sarà al centro dell’attesissima assemblea della compagnia del 29 aprile, passa all’attacco. E non le manda a dire. In un’intervista rilasciata a la Repubblica attacca senza mezzi termini il piano presentato dalla lista concorrente promossa da Francesco Gaetano Caltagirone, ma anche i candidati alternativi alla presidenza (Claudio Costamagna) e alla poltrona di Ceo (Luciano Cirinà, che fino a poche settimane fa era un suo stretto collaboratore).
Donnet: “Il piano Caltagirone è solo un insieme di slide, ma è pericoloso”
“Più che un piano strategico – sostiene Donnet – [quello presentato dalla lista Caltagirone] è un insieme di slides fatte da consulenti che da una parte riflettono delle ossessioni (come quelle sulle acquisizioni) più che delle idee, dall’altra fanno confusione tra ambizione e rischio. Non sono numeri più ambiziosi del nostro piano: sono solo più rischiosi, e senza remunerare gli azionisti; anzi, mettendo a rischio i dividendi che invece il nostro piano prevede in costante crescita. Lo ritengo molto pericoloso, anche alla luce del peggioramento macro”.
“In questo quadro – incalza il Ceo di Generali – proporre agli azionisti un rischio molto più alto con identica remunerazione non ha senso finanziario. Vale anche per le acquisizioni da fare a debito (Ndr, secondo il piano Caltagirone), dopo che il piano Generali 2018-21 lo ha ridotto, con l’assenso pieno del cda”.
Ma, al di là dell’attacco generale al piano dei rivali, Donnet che non manca di ricordare tutti gli obiettivi centrati dai piani da lui presentati e realizzati nel corso degli anni scorso. Ha anche qualche sassolino da togliersi dalle scarpe, e le sue frecce sono rivolte a Cirinà e a Costamagna.
Donnet: “Cirinà ha tradito l’azienda e Costamagna non ha rispetto dei dipendenti”
Di Cirinà, l’ex responsabile di Generali Austria ed Est Europa che a sorpresa si è candidato con la lista Caltagirone, dice: “Ancora una volta non ne faccio un caso personale, non sono un tipo emotivo. L’azienda è stata tradita per aver saputo della sua scelta dalla stampa. E anche il cda si è sentito tradito. Pensi che ancora l’8 marzo Cirinà era in Est Europa a presentare il piano Generali e il 15 marzo è comparso nella lista Caltagirone”.
“Ho letto in un’intervista al dottor Costamagna – aggiunge poi Donnet – la frase “people will suffer” riferita alla riduzione dei dipendenti: un’affermazione che trovo moralmente sbagliata, denota indifferenza e va contro la sostenibilità. Non vedo proprio la necessità di far soffrire i dipendenti di Generali, che dopo anni di grandi sforzi hanno ottenuto grandi obiettivi”.
Ma che succederà in Generali se vincerà la lista guidata da Donnet e sostenuta da Mediobanca, che della compagnia è il primo azionista, e che cosa succederà invece se vincerà Caltagirone? “Se vince la lista del cda – spiega l’attuale Ceo – gli azionisti avranno scelto il team di manager, la strategia e i candidati al cda attuali. E al termine dell’assemblea sarà mia responsabilità continuare a implementare il piano, con la supervisione del nuovo consiglio”. Ma – chiede l’intervistatore – se invece prevarrà la lista concorrente, che farà Donnet? Lascerà le Generali o farà il consigliere? “Questa è un’ipotesi – taglia corto il Ceo – che oggi non sto considerando”.