Via libera al prospetto di Generali per l’Opa su Cattolica Assicurazioni che scatterà il prossimo 4 ottobre e che permetterà al Leone di Trieste di concludere la conquista della compagnia veneta, ma occhio alle nomine per il rinnovo del board delle stesse Generali, su cui da settimane infuria la guerra tra Mediobanca da una parte e Del Vecchio e Caltagirone d’altra sul destino del Ceo Philippe Donnet. È proprio su questo secondo fronte che l’Authority dei mercati tiene i riflettori accesi in vista dei passaggi cruciali per la formazione del nuovo Cda di Generali.
Domani, infatti, si riunirà il Comitato nomine di Generali che deve vagliare le candidature per il prossimo board, che sarà eletto all’assemblea della prossima primavera, ma su cui già lunedì potrebbe pronunciarsi il cda, approvando la lista proposta dal consiglio uscente, che contempla la conferma del Ceo Philippe Donnet, o rimettendo tutto in gioco. La seconda opzione è quella proposta dai maggiori soci privati, Caltagirone e Del Vecchio, il cui patto parasociale tallona da vicino Mediobanca ed è determinato a cambiare la guida della compagnia.
Le prossime sono ore decisive per Generali e un compromesso tra i due fronti appare lontano, ma la Consob vigila perché vuole capire se la lista dei candidati al prossimo board nasca effettivamente e autonomamente in seno al cda o sia il frutto di patteggiamenti tra i due fronti contrapposti. Se venisse accertata questa seconda ipotesi, è evidente che si materializzerebbe il rischio di concerto tra i due principali fronti azionari (quello di Mediobanca, che ha in mano il 12,93% del capitale del Leone, e quello raccolto nel patto parasociale Caltagirone-Del Vecchio, che è in grado di mettere insieme il 12,53%) che farebbe scattare l’obbligo di una costosissima Opa su Generali che tutti i principali protagonisti vorrebbero evitare. Ma la battaglia di Trieste è lunga e i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.