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Generali centra in anticipo gli obiettivi, nuovo piano a maggio senza M&A

Per Mario Greco l’auspicio è che i Governi europei riescano a ristabilire uno scenario di crescita. Ma, è il messaggio che arriva dall’Investor day di Generali, ci vuol ben altro per incatenare il Leone. “Abbiamo imparato come lavorare in queste condizioni di mercato e da questo punto di vista non prevedo difficoltà per fare il piano dei prossimi anni”, ha detto ieri Greco che da Londra ha annunciato l’aumento del dividendo già nel 2014 e l’anticipo sui target finanziari del 2015.

In Italia, ha fatto notare Greco, il gruppo cresce del 20% sulla parte vita e negli ultimi trimestri ha iniziato a crescere anche sul danni. Si raccolgono così i frutti della corposa riorganizzazione, che sarà completata al 95% entro il 2015, effettuata dal ceo sul business in Italia che ha portato alla nascita di Generali Italia in cui sono confluite le attività assicurative italiane dei vari marchi posseduti da Generali, tra cui Alleanza Toro e Genertel.

Il processo di integrazione che ha portato il gruppo Generali in Italia a passare da 10 marchi agli attuali tre, ha sottolineato lo stesso ad di Generali Italia Philippe Donnet, non ha avuto alcun riflesso negativo sulla crescita del business nella Penisola, che è stata anzi molto sostenuta. Nei primi nove mesi i premi sono in aumento a 15,8 miliardi di euro (+20%), il risultato operativo a 1,79 miliardi (+28%), il valore della nuova produzione a 474 milioni (+117%) e il combined ratio è in miglioramento di 2,5 punti all’89,1%. La quota di mercato di Generali Italia è al 17,2%.

In Italia le Generali non sono interessate a grandi accordi di bancassurance in Italia. “Non pensiamo che siano redditizi – ha spiegato Greco – e non pensiamo che sia quello di cui abbiamo bisogno in Italia”. A settembre il Roe operativo di tutto il gruppo era al 10,9%, l’obiettivo iniziale era del 13% al 2015 ma il gruppo ritiene di poterlo raggiungere a fine 2014 con un anno di anticipo. Raggiunti in anticipo anche i target di capitale con Solvency I al 160%, il che significa che è caduto il vincolo di un pay-out non superiore al 40%.

“Potrebbe andare ovunque” lo permetta il cash flow netto generato dal gruppo, ha sottolineato Greco. “Per pagare il dividendo c’è bisogno di cash – ha aggiunto – e il business che gestiamo oggi produce 1-1,5 miliardi di cash ogni anno. Quindi dobbiamo pagare il dividendo con il cash che abbiamo, non paghiamo dividendo dalle riserve”.

Il 27 maggio verrà presentato il nuovo piano, che non prevede acquisizioni. “Stiamo lavorando a un piano di crescita organica in cui valorizzeremo le parti di Generali che abbiano rafforzato”, ha detto Greco che ha sottolineato come con il piano “abbiamo fatto delle promesse e le abbiamo mantenute”.

In Borsa il titolo ha chiuso ieri guadagnando quasi l’1% a 16,66 euro (+0,14% il Ftse Mib). “Noi dobbiamo gestire la compagnia e creare valore. Le valutazioni le fa il mercato”, ha commentato Greco sui corsi di Borsa, insistendo sul fatto che in ogni caso il titolo “non è sopravvalutato rispetto ai concorrenti. Lo è stato in tempi passati, ora non più, anzi rispetto ad alcuni è sottovalutato”.

Tra le promesse del nuovo corso targato Greco anche il disimpegno da alcune partecipazioni non core. E’ stata così effettuata completamente l’uscita da Intesa Sanapaolo così come sono state cedute le attività in Russia e Ucraina due anni fa in occasione dell’accordo su Ppf con Petr Kellner. In Russia il gruppo ha solo una quota nella compagnia assicurativa Ingosstrakh ma si tratta di una “una quota di minoranza, passiva, ereditata” dalla precedente gestione.

Il Leone mantiene invece la presa su Banca Generali di cui oggi possiede il 51%. “Se la domanda è se abbiamo in progetto di ridurre la nostra quota, la risposta è no – ha detto Greco – Se la domanda è se potremmo farlo la risposta è che potremmo farlo, ma non pensiamo di farlo. Abbiamo un forte legame con la banca, è un business molto redditizio e ben gestito, non vedo perchè dovremmo scendere”.

 

Pezzo generali – attenzione c’è link a un altro pezzo da usare nel tool

 

 

17:36

 

 

A: Giuseppe Vincenzo Baselice, Carlo Musilli

Ciao 
Sotto il pezzo, guarda che nel testo e' inserito il link per il pezzo di questa mattina sui target, va tagliato e usato per il collegamento nel link


Per Mario Greco l'auspicio e' che i Governi europei riescano a ristabilire uno scenario di crescita. Ma, e' il messaggio che arriva dall'Investor day di Generali, ci vuol ben altro per incatenare il Leone. "Abbiamo imparato come lavorare in queste condizioni di mercato e da questo punto di vista non prevedo difficoltà' per fare il piano dei prossimi anni", ha detto Greco che da Londra ha annunciato l'aumento del dividendo già nel 2014 e l'anticipo sui target finanziari del 2015. https://www.firstonline.info/a/2014/11/19/generali-anticipo-sui-target-dividendo-sale-no-acq/e3cb4081-9fd7-403b-8a40-2761f492832c

In Italia, ha fatto notare Greco, il gruppo cresce del 20% sulla parte vita e negli ultimi trimestri ha iniziato a crescere anche sul danni. Si raccolgono così i frutti della corposa riorganizzazione, che sarà completata al 95% entro il 2015, effettuata dal ceo sul business in Italia che ha portato alla nascita di Generali Italia in cui sono confluite le attività assicurative italiane dei vari marchi posseduti da Generali, tra cui Alleanza Toro e Genertel. 


Il processo di integrazione che ha portato il gruppo Generali in Italia a passare da 10 marchi agli attuali tre, ha sottolineato lo stesso ad di Generali Italia Philippe Donnet, non ha avuto alcun riflesso negativo sulla crescita del business nella Penisola, che e' stata anzi molto sostenuta. Nei primi nove mesi i premi sono in aumento a 15,8 miliardi di euro (+20%), il risultato operativo a 1,79 miliardi (+28%), il valore della nuova produzione a 474 milioni (+117%) e il combined ratio e' in miglioramento di 2,5 punti all'89,1%. LA quota di mercato di Generali Italia e' al 17,2%. 
In Italia Le Generali non sono interessate a grandi accordi di bancassurance in Italia. "Non pensiamo che siano redditizi - ha spiegato Greco - e non pensiamo che sia quello di cui abbiamo bisogno in Italia".

A settembre il Roe operativo di tutto il gruppo era al 10,9%, l'obiettivo iniziale era del 13% al 2015 ma il gruppo ritiene di poterlo raggiungere a fine 2014 con un anno di anticipo. Raggiunti in anticipo anche i target di capitale con Solvency I al 160%, il che significa che è caduto il vincolo di un pay-out non superiore al 40%.
"Potrebbe andare ovunque" lo permetta il cash flow netto generato dal gruppo, ha sottolineato Greco. "Per pagare il dividendo c'e' bisogno di cash - ha aggiunto - e il business che gestiamo oggi produce 1-1,5 miliardi di cash ogni anno. Quindi dobbiamo pagare il dividendo con il cash che abbiamo, non paghiamo dividendo dalle riserve".

Il 27 maggio verrà presentato il nuovo piano, che non non prevede acquisizioni. "Stiamo lavorando a un piano di crescita organica in cui valorizzeremo le parti di Generali che abbiano rafforzato", ha detto Greco che ha sottolineato come con il piano "abbiamo fatto delle promesse e le abbiamo mantenute".
In Borsa il titolo sale dello 0,73% (-0,15% il Ftse. Mib). "Noi dobbiamo gestire la compagnia e creare valore. Le valutazioni se fa il mercato", ha commentato Greco sui corsi di Borsa, insistendo sul fatto che in ogni caso il titolo "non e' sopravvalutato rispetto ai concorrenti. Lo e' stato in tempi passati, ora non più, anzi rispetto ad alcuni e' sottovalutato".


Tra le promesse del nuovo corso targato Greco anche il disimpegno da alcune partecipazioni non core. E' stata così effettuata completamente l'uscita da Intesa Sanapaolo così come sono state cedute le attivita' in Russia e Ucraina due anni fa in occasione dell'accordo su Ppf con Petr Kellner . In Russia il gruppo ha solo una quota nella compagnia assicurativa Ingosstrakh ma si tratta di una "una quota di minoranza, passiva, ereditata" dalla precedente gestione.

Il Leone mantiene invece la presa su Banca Generali di cui oggi possiede il 51%. "Se la domanda e' se abbiamo in progetto di ridurre la nostra quota, la risposta e' no - ha detto Greco - Se la domanda e' se potremmo farlo la risposta e' che potremmo farlo, ma non pensiamo di farlo. Abbiamo un forte legame con la banca, e' un business molto redditizio e ben gestito, non vedo perche' dovremmo scendere".
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