Francesco Gaetano Caltagirone torna a salire nel capitale delle Generali ma è la tempistica che conta. L’imprenditore romano, che oggi è il vicepresidente della prima compagnia di assicurazioni italiana, ha acquistato in settimana circa 3 milioni di azioni, pari allo 0,2% del capitale del Leone di Trieste, con un esborso di 52 milioni di euro che gli ha permesso di arrotondare la quota che detiene in Generali portandola al 5,8% e di confermarsi come primo azionista privato dietro Mediobanca. Ma è il timing che colpisce, perchè il rafforzamento di Caltagirone arriva proprio alla vigilia del board della compagnia che deve decidere se presentare per la prima volta una lista di candidati per l’assemblea di primavere che sia espressione del management uscente, secondo il modello Mediobanca e come sostiene il Ceo Philip Donnet, o se seguire il metodo classico con una lista che tenga maggiormente conto dell’azionariato, come vorrebbero i soci Caltagirone, Del Vecchio e Benetton,
La mossa di Caltagirone, che non fa mistero di puntare alla Presidenza della compagnia a coronamento del suo lungo impegno nei santuari della finanza italiana, ha il senso di andare in pressing su Donnet e di indurlo a rinunciare a presentare una lista del cda uscente lasciando più spazio ai soci privati. Il cerchio dunque si stringe attorno al vertice del Leone ma anche sull’asse Generali-Mediobanca e infatti, come segnala stamattina Il Sole 24 Ore, non è escluso che nei prossimi giorni Caltagirone eserciti le opzioni di acquisto che ha a Piazzetta Cuccia salendo dal 3 al 5% del capitale dell’istituto milanese e facendo pesare, anche indirettamente, la sua linea per le Generali.