GENERALI A TUTTA “VITA”. MA LA BORSA FRENA. GRAZIE AI BTP IL PORTAFOGLIO VALE 1,8 MILIARDI IN PIU’
“Questi risultati testimoniano la qualità del business, la forza del marchio e delle reti distributive di Generali. Sono particolarmente soddisfatto per la performance del risultato operativo, il nostro indicatore chiave, che si attesta a 3,3 miliardi. Siamo fiduciosi di raggiungere un risultato operativo di fine anno superiore ai 4 miliardi di euro, in linea con il target annunciato”. Mario Greco, che governa il Leone di Trieste dall’inizio di agosto, commenta così i risultati dei primi nove mesi del 2012, esercizio che conta di chiudere con un utile operativo compreso tra 3,9 e 4,5 miliardi di euro.
In cifre, la performance del trimestre si può sintetizzare così: utile netto in aumento del 37,3% per Generali nei primi nove mesi dell’anno a 1,13 miliardi di euro, con premi totali in progresso dell’1,8% 51 miliardi, spinti dai rami ‘danni’ (+4,7%).
Numeri che, per la verità, non hanno entusiasmato Piazza Affari ove il titolo del Leone arretra del 1,13% poco sotto quota 12,30 euro. Ma la reazione del mercato non dipende tanto dai risultati (gli analisti prevdevano un aumento degli utili nella forchetta tra il 40 e il 45%), quanto dal fatto che, almeno per ora, non sono emerse novità sul fronte delle cessioni (a partire dalla Banca della Svizzera Italiana fino alle riassicurazioni in Usa) o sulla strategia scelta per completare (e in quali tempi) l’acquisto della quota restante di Ppf, la jv gestita assieme a Petr Kellner. Al di là dele indiscrezioni, insomma, occorrerà attendere il business plan di gennaio per avere indicazioni precise sulla rotta scelta da Mario Greco, da ieri amministratore delegato unico dopo l’uscita dal consiglio di Sergio Balbinot, diventato suo vice nel group management committee, la squadra internazionale dei dieci senior top manager che si riunirà una volta alla settimana con il compio specifico di tracciare le strategie del gruppo.
In attesa che la rivoluzione organizzativa realizzata da Greco a tempi da record cominci a produrre frutti visibili anche da fuori, gli azionisti hanno più di una ragione di conforto. A partire dalla solidità del Leone, capace di resistere alla congiuntura ed alle intemperie. Il combined ratio, infatti, resta stabile “nonostante il maggiore impatto di 1,3 punti da eventi catastrofali”. Il patrimonio netto è in progresso del 24,1% a 19,2 miliardi e il solvency 1 (la misura della capacità di assorbire eventuali perdite) migliora a 140% dal 130% a giugno e 117% a fine 2011. A dare slancio al risultato netto “sono stati lo sviluppo della produzione e la crescita, spinta dal segmento vita, del risultato operativo” e ha contribuito “anche il miglioramento del risultato degli investimenti, grazie in particolare a minori svalutazioni”, spiega il comunicato delle Generali. Quest’anno, infatti, non si devono fare i conti con la svalutazione (289 milioni) dei titoli greci; il valore del portafoglio delle Generali, grazie al rimbalzo delle quotazioni dei titoli di Stato e delle azioni detenute, risale da 17,4 a 19,2 miliardi.
Ma l’altro driver della crescita del risultato operativo è stato il segmento vita + 16,5%% nei primi nove mesi (a quota 2,19 miliardi) addirittura il 43% nell’ultimo trimestre. Dato rilevante anche perché da ascrivere per due terzi alla gestione del nuovo Ceo, in carica dall’inizio di agosto.
La raccolta netta vita è tornata positiva a 1.142 milioni dopo il dato negativo per 378 milioni al primo semestre. Il risultato è particolarmente positivo – precisano le Generali – tenuto conto della decisione di non rinnovare alcuni contratti con una profittabilità non adeguata, come è avvenuto in Italia, dove la raccolta è calata del 2,5% a 8,66 miliardi, Francia (-0,4% a 7,3 miliardi) e Spagna (-4,2%). In progresso invece la Germania (+2,7% a 10,1 miliardi), così come il centro est Europa (+1,6% a 1,24 miliardi). A livello di risultato operativo spicca la dinamica della Francia (+67% a 348 milioni). In Italia il progresso è del 6,2% a 991 milioni, mentre la Germania segna un calo dello 0,8% a 236 milioni.
Nei rami ‘danni’ la raccolta ha totalizzato 17,4 miliardi (+4,7%) e il risultato operativo cala del 4,3% a 1,15 miliardi, risentendo di eventi catastrofali che pesano per 311 milioni di euro (96 milioni nei primi nove mesi del 2011). A livello geografico, il business segna un incremento del 7,5% in Germania, dove i premi salgono a 2,68 miliardi. In Italia la raccolta danni cala dello 0,2% a 4,96 miliardi, mentre in Francia sale dell’1,6% a 3,23 miliardi.