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Generali anticipa l’assemblea a fine aprile: lo scontro tra Mediobanca e Caltagirone-Delfin si avvicina. E Unicredit?

Imagoeconomica

Generali potrebbe sorprendere tutti e anticipare l’attesa assemblea degli azionisti dall’8 maggio a una data decisamente più vicina: il 24 aprile, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera. L’ultima parola spetta al consiglio di amministrazione, che si riunirà il 12 marzo per approvare il bilancio e valutare il da farsi. Sono solo voci ma l’ipotesi prende sempre più corpo. L’assemblea, che dopo sei anni tornerà in presenza a Trieste, si preannuncia una vera e propria “elezione” del nuovo board, con gli azionisti chiamati a esprimersi sul rinnovo del consiglio e dei suoi vertici.

Mediobanca punta su Sironi e Donnet

Come riportato da Milano Finanza, Mediobanca – primo azionista di Generali con il 13,1% – ricandida il presidente Andrea Sironi e l’amministratore delegato Philippe Donnet, ormai considerati punti fermi. Tuttavia, la strada verso l’assemblea non è mai stata così complessa. Solo sei mesi fa, infatti, la società di Trieste aveva fissato l’appuntamento per maggio, quando la possibilità di comporre una lista del cda sembrava concreta. Ma le cose sono cambiate a causa delle tempistiche e delle incertezze legate all’applicazione della Legge Capitali, in attesa che Consob emani il nuovo regolamento emittenti, spingendo il cda a rimandare ogni decisione agli azionisti. Ora, con il tempo che stringe, la marcia è diventata più veloce e Mediobanca è pronta a depositare la sua lista “lunga” entro fine marzo.

Caltagirone e Delfin preparano la controffensiva

Dall’altra parte della barricata ci sono Caltagirone (6,9%) e Delfin (9,9%), che potrebbero presentare una lista “corta” con cinque-sei candidati, tentando di aumentare la loro influenza nel board. L’obiettivo? Limitare il dominio di Mediobanca e avere voce in capitolo sulle strategie future di Generali, magari con un piano industriale alternativo. Anche Assogestioni sarebbe pronta a schierare una propria lista “corta”. Il mercato scommette su una battaglia serrata, in cui ogni voto peserà.

Unicredit, il grande enigma

Ma l’elemento più imprevedibile resta Unicredit. Con il suo 5,2% in Generali, la banca guidata da Andrea Orcel potrebbe diventare il vero ago della bilancia. Tutto dipenderà dall’assemblea del Banco Bpm del 28 febbraio, chiamata a decidere sul rilancio dell’offerta su Anima. Orcel ha già dichiarato che una modifica potrebbe indurre Piazza Gae Aulenti a ritirare l’Ops su Banco BPM, liberando così spazio per concentrarsi su Generali. Una mossa che minerebbe i piani di Caltagirone, Delfin, Mps e Mef, che vedono Mediobanca come la via per arrivare al Leone.

Il piano strategico e un club per gli azionisti

Nel frattempo, Donnet ha completato il roadshow di presentazione del piano strategico agli investitori tra Europa e Stati Uniti, sottolineando il ritorno per gli azionisti: 5,5 miliardi distribuiti nell’ultimo triennio e 7 miliardi promessi per il prossimo.Generali ha lanciato anche una nuova iniziativa per coinvolgere i suoi piccoli azionisti. Il “Club degli azionisti Generali” è stato pensato per rafforzare il legame con i piccoli investitori e creare una rete più stretta tra i soci. Coinvolgendo anche realtà come Arte Generali, Banca Generali ed Europ Assistance, l’obiettivo è ambizioso: arrivare a 18mila iscritti nei prossimi tre anni.

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