All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa di Generali resiste in territorio positivo a +0,3% in controtendenza rispetto al Ftse Mib, che cala di oltre l’1,5%. Il gruppo assicurativo questa mattina ha diffuso i dati sul primo trimestre 2014 che hanno evidenziato un utile in crescita del 9,4% a 660 milioni di euro, meglio delle attese degli analisti ferme a 610 milioni. Si rafforza anche il coefficiente di solvibilità, con il ratio Solvency 1 che sale al 152% a fine marzo e al 160% a fine aprile.
Nella nota sui conti il direttore finanziario Alberto Minali ha rilevato che la compagnia è convinta di poter raggiungere in anticipo i target di dismissioni e di Solvency. “I risultati di questo primo trimestre – ha spiegato – confermano i progressi che stiamo facendo in termini di redditività del business, performance operative e nel rafforzamento del capitale. Continuiamo ad essere focalizzati nell’esecuzione della nostra strategia e siamo convinti che potremo raggiungere in anticipo i nostri target di dismissioni e di Solvency”. Minali ha rassicurato anche che i target di Solvency 1 verranno raggiunti “indipendentemente dall’andamento dei mercati finanziari”, anche se “dovessero girare”.
Tempistica non irrilevante visto che durante l’assemblea dei soci a Trieste Mario Greco ha rilevato che la priorità attuale del gruppo è di lavorare per riscostruire la solidità di capitale. Benchmark da cui dipenderà la svolta anche sul fronte della politica dei dividendi. “Quest’anno siamo leggermente sotto il pay put del 40% (indicato nella politica di dividendo ndr) e sebbene abbiamo migliorato il dividendo siamo sotto alle capacità di Generali – aveva spiegato Greco durante l’assise con gli azionisti di fine aprile – Ricostruire la solidità di Generali è la prima nostra preoccupazione e attività. Contiamo di essere molto avanti nel piano di sviluppo del capitale e di raggiungere prima del tempo questi obiettivi. Una volta raggiunti gli obiettivi contiamo di rivedere i dividendi in senso migliorativo per gli azionisti”.
BSI, TRATTATIVA IN ESCLUSIVA CON BTG PACTUAL
Sul fronte delle dismissioni proprio nella serata di ieri una nota ha comunicato l’avvio delle trattative in esclusiva con il gruppo finanziario brasiliano Btg Pactual, quotata a San Paolo, per la cessione della controllata Bsi, da tempo in cerca di acquirente. Le prime offerte erano infatti state giudicate non soddisfacenti e Greco ha più volte espresso l’intenzione di non voler svendere la private bank svizzera. Generali non ha però svelato i termini economici o i tempi previsti nella trattativa con il Banco Btg Pactual, gli stessi brasiliani che hanno appena investito in Mps rilevando parte delle quote in mano alla Fondazione Mps. “Ci sarà l’attività di due diligence” nelle prossime settimane, ha spiegato sempre Minali, affermando che sulla base di questa, i brasiliani “presenteranno un’offerta”. “La nostra attività al momento è quella di accompagnarli in questa attività di due diligence”.
BANCA GENERALI, IL LEONE PUNTA A MANTENERE IL CONTROLLO
Oltre a Bse non ci sono ulteriori dismissioni in pipeline. A breve, ha riferito Minali, dovrebbe venir annunciato il completamento della vendita già annunciata di Fata a Cattolica. Minali ha smentito le recenti indiscrezioni sulla possibile vendita anche del rimanente 51% di Banca Generali, dopo che un anno fa il Leone aveva collocato il 12% tramite accelerated book building ad un prezzo di 13,55 euro per azione, per un corrispettivo lordo di 185,2 milioni di euro e registrando una plusvalenza di 143 milioni. “Vogliamo mantenere il controllo di Banca Generali”, ha detto il direttore finanziario di Minali in una conferenza telefonica dopo i risultati trimestrali annunciati dalla compagnia. Banca Generali strategica?, è stato chiesto a Minali. “Da quando è arrivato il dottor Greco alla guida noi l’aggettivo ‘strategico’ non lo usiamo più”, ha risposto sottolineando comunque il buon andamento della rete: “La produzione, il canale è estremamente efficiente e forte” e dunque l’istituto è “un elemento distributivo strategico nel gruppo”.
SCARONI SI AUTOSOSPENDE DAL CDA
Nel consiglio di ieri Paolo Scaroni, ex ad dell’Enel, si è autosospeso dal Cda Generali, sino a una prossima assemblea che il Cda convocherà sul tema. Scaroni, spiega Generali, “ha reso noto di aver ritenuto opportuno procedere in tal senso alla luce di un’interpretazione prudenziale” delle norme e “in conseguenza della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Rovigo per violazioni ambientali alla centrale di Porto Tolle dell’Enel”. “Il consiglio di amministrazione di Generali ha preso altresì atto – spiega la compagnia – che il dott. Scaroni si dichiara totalmente estraneo ai fatti contestati e che ha dato mandato per impugnare la sentenza del Tribunale penale”. Generali precisa anche che “i reati oggetto della richiamata sentenza non riguardano il settore assicurativo e finanziario”.
IL RISULTATO OPERATIVO TORNA AI LIVELLI PRE CRISI
Tornando ai conti, il risultato operativo ha raggiunto i livelli pre-crisi a 1.296 milioni (1.290 milioni nello stesso trimestre del 2013) ed è stata positiva anche la gestione finanziaria non operativa grazie al favorevole momento dei mercati finanziari. I premi Vita sono cresciuti del 2,4% a 12 miliardi. Molto positiva la perfromance dell’Italia cresciuta del 27% e dei prodotti linked (+20,5%). In particolare, i premi del Vita in Italia sono cresciuti del 27%. Le azioni finalizzate all’aumento della profittabilità tecnica dei prodotti, ha spiegato il gruppo nella nota sui conti, unite al positivo impatto dell’aumento dei tassi di interesse hanno contribuito al forte sviluppo del valore della nuova produzione a 320 milioni (+35,2%), con un margine della nuova produzione rispetto ai premi annui equivalenti (margini nmb) al 25,2% (20,9% un anno fa). Nel Danni, la raccolta è rimasta stabile a 6.416 milioni. Il combined ratio è al 92,7%.