Dopo Franceco Gaetano Caltagirone e dopo Leonardo Del Vecchio, anche i Benetton scommettono sulle Generali e salgono nel capitale della prima compagnia assicurativa italiana.
Dopo gli ultimi investimenti, Edizione – la holding della famiglia di Ponzano Veneto, che già aveva in mano il 3% del Leone – detiene il 4% delle Generali e, secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore, non nasconde la propria intenzione di raggiungere, anche se non a brevissimo termine, il 5% del gruppo assicurativo.
I Benetton credono nelle Generali e nel loro management che fa capo al Ceo Philippe Donnet e investono nella compagnia, anche se non pensano di entrare nel board del Leone che verrà rinnovato nella prossima assemblea di Trieste e che si muoverà in linea di continuità con quello uscente. Questo non esclude che, pur non rivendicando una rappresentanza diretta nel nuovo cda, i Benetton vengano discretamente consultati sulla conferma di Donnet alla guida delle Generali, sulla probabile permanenza di Gabriele Galateri di Genola alla presidenza e sulla compoizione dell’intero board.
Lo scopo dei Benetton è quello di diversificare gli investimenti finanziari e così facendo rafforzano la compagine dei privati italiani in Generali che raggiunge quasi il 17% ma che sale al 30% se alle quote dei Caltagirone, dei Del Vecchio, dei De Agostini e degli stessi Benetton si somma la maggior partecipazione nel Leone che è tuttora in capo a Mediobanca con il 13%.
Un terzo circa del capitale del Leone è dunque in mani italiane e questo rinvigorisce uno degli asset davvero strategici del nostro Paese, spesso preda di investitori stranieri anche in tempi recenti. Operazione tanto più importante se si considera che le Generali hanno in portafoglio una quota di rilievo dei nostri titoli di Stato e che dalle Generali passa buona parte del risparmio delle famiglie italiane attraverso i fondi comuni, le gestioni patrimoniali e le polizze di varia natura che il Leone gestisce.