America a due facce. Due giganti stanno affrontando sfide significative legate al calo delle vendite in Asia. General Motors e Starbucks, pur operando in settori distinti, si trovano ad affrontare un comune denominatore: il declino delle loro performance in uno dei mercati più cruciali e dinamici del mondo. Mentre Gm cerca di risalire la china nel settore automobilistico con nuove strategie e un focus sui veicoli elettrici, Starbucks si prepara a una trasformazione sotto una nuova leadership. E il mercato apprezza.
La rivoluzione di Gm e la sfida delle auto elettriche
Non molto tempo fa, Gm era un gigante incontrastato nel settore automobilistico in Cina. Nel 2010, vendeva più auto in questo paese che negli Stati Uniti, rendendo il mercato asiatico essenziale per le sue operazioni globali. Tuttavia, la pandemia e le severe restrizioni imposte dal governo cinese hanno inciso pesantemente sulle vendite complessive di auto. Inoltre, la crescente concorrenza dei produttori cinesi di veicoli elettrici, avvantaggiati da politiche governative favorevoli, ha cambiato le regole del gioco.
La quota di mercato degli Ev è esplosa, passando dal 6% nel 2020 a quasi il 50% nel 2023. Questo cambiamento ha sorpreso molte case automobilistiche straniere, che consideravano l’Asia come un mercato sicuro. Oggi, 18 dei 20 veicoli elettrici più venduti in questa regione sono marchi locali, mentre solo due sono Tesla, dimostrando il crescente predominio dei produttori domestici.
Una difficoltà che si riscontra nei numeri: nel secondo trimestre il colosso americano ha registrato una flessione delle vendite del 29% nel mercato cinese e i dirigenti ammettono che tornare ai livelli record del 2017 è improbabile. Per affrontare questa nuova realtà, secondo quanto riporta Bloomberg, Gm ha deciso di ristrutturare le sue operazioni, annunciando tagli al personale e una revisione delle sue strategie. L’azienda collaborerà con il suo partner locale Saic per pianificare un riassetto strategico, puntando a concentrare la produzione su veicoli elettrici e modelli premium, con l’obiettivo di recuperare terreno in un mercato sempre più competitivo.
Starbucks: una nuova direzione con Brian Niccol
Parallelamente, Starbucks sta affrontando una propria fase di rinnovamento. Dopo un periodo di difficoltà che ha visto un calo delle vendite, sia negli Stati Uniti che in Asia, e il valore delle azioni crollare di oltre il 20%, la celebre catena del caffé ha deciso di sostituire Laxman Narasimhan con Brian Niccol, l’ex ceo di Chipotle, noto per aver rilanciato con successo il fast food. Niccol, che assumerà anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione, rappresenta una nuova speranza per Starbucks.
L’annuncio di questo cambiamento ha già avuto un effetto positivo sul mercato, con il titolo di Starbucks in rally (+21,73%).
Mellody Hobson, che aveva giocato un ruolo fondamentale nell’assunzione di Narasimhan, rimarrà nel consiglio come direttrice indipendente principale, ma lascerà la presidenza. Nel frattempo, Rachel Ruggeri, attuale cfo, assumerà temporaneamente il ruolo di ceo fino all’arrivo di Niccol, previsto per metà settembre.
Questo è il terzo cambiamento di leadership in 18 mesi per l’azienda, un chiaro segnale della sua determinazione a riconquistare il suo slancio in un ambiente competitivo.