“La tenuta agricola di Ca’ Corniani è il primo caso di bonifica privata: nel 1851 Generali acquistò questa vasta area paludosa nei pressi del Comune di Caorle, in Veneto. Già allora avevamo un ruolo sociale sul territorio, che vogliamo avere ancora”. Con queste parole l’amministratore delegato di Generali Italia, Marco Sesana, è intervenuto alla Triennale di Milano alla proclamazione del vincitore del concorso le Tre Soglie, indetto per instaurare un nuovo rapporto tra la cultura della produzione agricola, valorizzandolo attraverso tre opere d’arte in ognuna delle soglie d’ingresso della ormai storica tenuta agricola di Ca’ Corniani.
La tenuta sorge a ridosso del Comune di Caorle, in provincia di Venezia, in un’area che nell’Ottencento era di palude malarica: ora questa è una delle 25 aziende gestite da Genagricola tra Italia e Romania, per un totale di oltre 8000 ettari coltivati sul territorio nazionale e oltre 5000 in Romania, 13.000 ettari coltivati (pari a due terzi della superficie di una città come Milano), quasi 50 milioni di euro di fatturato e oltre 360 dipendenti. Un terzo di questo fatturato arrivata da prodotti vinicoli, con oltre 4 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, ma ci sono anche coltivazioni di grano, allevamenti bovini “e di recente anche produzione di energie rinnovabili – ha spiegato il presidente di Genagricola Giancarlo Fancel – attraverso 2 impianti per la produzione di energia elettrica da biogas, con i quali produciamo l’energia che potrebbe alimentare 6000 famiglie”.
Ma nella nuova vita della tenuta Ca’ Corniani è previsto anche un forte ruolo dell’arte, chiamata per valorizzare il legame tra la cultura, il territorio e la produzione agricola. Il progetto Tre Soglie voleva evocare l’arte come dispositivo per marcare e interpretare i tre ingressi di Ca’? Corniani, confermando proprio in questi punti strategici il binomio arte e agricoltura, con l’approccio innovativo che storicamente distingue questo luogo. Cinque artisti di fama internazionale sono stati invitati a ideare interventi site-specific attraverso un processo creativo capace di raccontare il territorio stratificato e complesso di Ca’ Corniani, a partire dalle sue risorse – natura e agricoltura – e dai suoi abitanti.
La giuria, della quale ha fatto parte anche l’amministratore delegato del Gruppo Generali Philippe Donnet, ha sancito all’unanimità la vittoria di Alberto Garutti, classe ’48 e originario di Lecco. Un grande tetto dorato per l’antico casale ora abbandonato, una scritta al neon che si illumina a ogni fulmine che cade in Italia, delle sculture ritratto dei cani e cavalli che vivono nel podere: saranno queste le tre opere – realizzate da Garutti – che accoglieranno tutti quelli che da giugno 2018, in concomitanza con l’opening della 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, entreranno a Ca’ Corniani varcando le Tre Soglie d’ingresso della storica tenuta di Genagricola.
Maggiori informazioni sul concorso, sul concept delle opere e sull’autore, sul sito di Genagricola.