Coni e coppette costano poco, ma valgono parecchio. In Italia il business del gelato produce ogni anno circa un miliardo e mezzo di euro, dando lavoro a 75mila persone in tutto il Paese. A raccogliere i numeri delle gelaterie italiane è stata la Camera di commercio di Milano, che ha censito 19mila imprese attive nella produzione e nella vendita.
Tra le città, la regina del gelato è Roma, in testa alle classifiche per numero di attività (1.409) e di addetti (4.286). In seconda posizione ci sono Napoli per numero di imprese (898) e Torino per gli addetti (3.087). Tra le prime 10 città con più gelaterie rientrano anche Milano e Torino (oltre 700), seguite Salerno e Bari (più di 400).
Solo in Lombardia, il mercato del gelato interessa oltre 2.500 imprese, occupa oltre 10mila addetti e genera un fatturato da 179 milioni di euro (dato relativo al 2017), ossia il 12% dei ricavi da gelati a livello nazionale.
Per quanto riguarda l’identikit dei gelatai italiani, solo tre su 10 sono donne e appena 1 su 10 ha meno di 35 anni. Il 6% è costituito da stranieri.
L’Italia si distingue nel mondo per la qualità media del suo gelato: una fama riconosciuta a livello internazionale ma che non viene percepito nel nostro Paese come un’eccellenza nazionale alla stregua di pasta, pizza, vino o mozzarella nonostante addirittura l’80% delle aziende italiane attive nel settore produca gelato artigianale.
Nell’ultimo anno l’impennata più significativa nel numero di gelaterie si è registrata a Lecco (no, non è una battuta), dove le imprese sono aumentate del 6,8%, a quota 78. Segue Lodi, che oggi conta 45 gelaterie, il 4,7% in più dell’anno scorso. Le prime città lombarde per offerta di gelati sono ovviamente Milano, con 782 gelaterie (+13,8% in 5 anni), Brescia con 370 imprese, Bergamo con 272 e Varese con 248.