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Gelato artigianale, eccellenza italiana che non ha riconoscimento normativo

Nasce l’Accademia del Gelato Artigianale con l’obiettivo di fare formazione e sostenere le aziende italiane all’estero. L’Italia ha il primato del Gelato artigianale in Europa con un fatturato di 2,8 miliardi di euro e 150.000 addetti. In preparazione una guida con ricette e informazioni dietetiche per sostituire il pasto con un gelato

Gelato artigianale, eccellenza italiana che non ha riconoscimento normativo

39.000 punti vendita (10.000 specializzati e 29.000 fra bar e pasticcerie ), 150.000 addetti, un fatturato di 2,8 miliardi di euro, pari a circa il 30% del mercato europeo: il settore del Gelato artigianale ha conquistato in Italia numeri da primato, una importante realtà economica che ha un forte impatto nella filiera degli acquisti di prodotti agroalimentari: circa 250 mila tonnellate di latte, 70 mila tonnellate di zuccheri, 23 mila tonnellate di frutta fresca e 32 mila tonnellate di altre materie prime, spesso riguardanti piccole eccellenze agricole italiane, come le 1.800 tonnellate di nocciole Piemontesi tonda gentile trilobata, oltre a 3.500 tonnellate di altre origini o le 1500 tonnellate di Pistacchio di Bronte.

Ciononostante il gelato artigianale italiano non ha ancora a oggi un riconoscimento normativo e fa fatica a imporsi. E’ nata per questo l’Accademia del Gelato Artigianale “Alberto Pica”. In un momento storico in cui perfino le vendite del gelato crollano facendo precipitare i fatturati a livello nazionale su una media del -40 % in un anno, la struttura si propone di farsi garante del sapere multidisciplinare per valorizzare il mestiere dell’artigiano gelatiere.

Nel presentare la nascita del muovo organismo il segretario generale Claudio Pica ha sottolineato come “tra gli obiettivi dell’Accademia, oltre quello di fare formazione e di accompagnare le imprese italiane ad affacciarsi con consapevolezza sui mercati internazionali, c’è la promozione di un gelato di qualità”.

In attesa di un riconoscimento normativo di un gelato di qualità, infatti, obiettivo dell’Accademia “è favorire il made in Italy e gli accordi di filiera, come quello che abbiamo sottoscritto con Coldiretti”.

L’Accademia, che ad oggi conta 4200 iscritti di cui 1300 solo nel Lazio, offre corsi di formazione per i gelatieri e per tutti coloro che vorranno diventarlo, assistenza, demo dimostrative, incontri di approfondimento e stage. Si avvale, infatti, di un team di docenti specializzati e di collaboratori qualificati e oltre all’attività di formazione offre servizi di consulenza tecnica e business per imprenditori che vogliono trasformare o avviare un’attività di gelateria in Italia e/o all’estero.

Tra le iniziative immediatamente rese possibili dall’Accademia, la realizzazione di una guida sul gelato, voluta dall’Arsial e dal suo Presidente Mario Ciarla e in collaborazione con l’Agrocamera, nella quale si possono trovare ricette sfiziose e soprattutto gelati a basso contenuto calorico e fatti con ingredienti di prima qualità, e stagionalità che aiutano la scelta di un gelato che possa sostituire un pasto e che è completo anche da un punto di vista nutrizionale.

La guida sarà un valore aggiunto per la valorizzazione del gelato artigianale italiano e un volano per tutto il settore del mondo del gelato ma anche tra i consumatori al fine di diffondere un prodotto interamente made in Italy non solo sul nostro territorio, ma in tutto il mondo.

Da sottolineare a corredo dell’importanza di avere uin quadro normativo che garantista e promuova il settore del gelato artigianale italiano in Italia e nel mondo che l’Italia è leader mondiale nel settore della produzione delle macchine e delle vetrine per le gelaterie. Si tratta di un sistema industriale che conta 13 imprese di macchinari che controllano quasi il 90% del mercato mondiale con un fatturato di 229 milioni di euro, a cui si aggiungono 11 aziende di vetrine per un fatturato di 252 milioni di euro.

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