Gedi, Telecom Italia, Mediobanca, Cdp: per la Corporate Italia si apre una settimana decisamente scintillante.
Il cda di Gedi, la società editrice di Repubblica, della Stampa, del Secolo XIX, dell’Espresso, di Limes, dei giornali locali, di radio e di siti di successo, si è riunito per la prima volta dopo l’offerta d’acquisto del 29,9% avanzata da Carlo De Benedetti, ma già bocciata dai suoi figli, che teme la vendita della testata giornalistica – la Repubblica – a cui è affezionato da sempre.
L’avance dell’Ingegnere ha mandato letteralmente in orbita il titolo Gedi che nell’ultima settimana ha guadagnato in Borsa più del 23% risalendo dai minimi in cui era confinato. Oggi, 21 ottobre, è arrivata però una brusca inversione di tendenza con il titolo che ha perso il 6% zavorrato dalla pubblicazione dei conti. Gedi ha chiuso i primi 9 mesi del 2019 con ricavi consolidati in calo del 6% a 441,5 milioni di euro e una perdita da 18,3 milioni, contro il rosso da 17,3 milioni precedente, causata per lo più dalla cessione di Persidera.
Nel frattempo è arrivata anche la lettera del presidente del Gruppo Gedi, Marco De Benedetti, ai dipendenti della società. “Non siamo un gruppo sconquassato, non siamo un gruppo da risanare, non siamo una barca senza timoniere”, ha scritto De Bedenetti, sottolineando come insieme al fratello Rodolfo e all’ad di Cir Monica Mondardini continuerà “con impegno a svolgere il nostro ruolo di azionisti della società in modo da garantirle il miglior futuro”. Il presidente commentato anche l’intervista concessa dal padre Carlo al Corriere, evidenziando come al suo interno sia contenuto “un attacco a mio fratello Rodolfo e a me, un tema per noi doloroso, che sui colloca sul piano personale e sul quale desidero non formulare commenti”.
Il caso Gedi non sarà però l’unico appuntamento di rilievo della settimana. È in corso il cda per la nomina del nuovo presidente di Telecom Italia (ora Tim) nell’autorevolissima persona di Salvatore Rossi, fino alla scorsa primavera Direttore generale della Banca d’Italia, destinato ad esercitare il ruolo di presidente di garanzia per tutti gli azionisti della prima compagnia telefonica italiana in vista della possibile conversione delle azioni di risparmio in ordinarie e soprattutto del progetto di rete unica tra Tim e Open Fiber.
Attesa è anche la giornata di giovedì che ha in programma due avvenimenti di spicco di società che hanno recentemente animato la scena finanziaria. Il primo è la conference call dell’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, che presenterà i conti del primo quadrimestre 2019 della banca di Piazzetta Cuccia ma che potrebbe cogliere l’occasione per rispondere a Leonardo Del Vecchio, nuovo arrembante azionista della banca che senza mezzi termini ha chiesto una gestione più dinamica dell’istituto.
Infine, nella giornata di giovedì, c’è il cda della Cassa depositi e prestiti (Cda), dove, salvo sorprese, dovrebbero essere formalizzate le dimissioni, troppo a lungo annunciate, del presidente Massimo Tononi. Gorno Tempini e Beltratti sembrano i candidati più gettonati anche se non i soli alla successione, ma la nomina richiederà ancora qualche tempo.
(Ultimo aggiornamento: ore 18.08 del 21 ottobre).