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Gb cerca insegnanti matematica in Cina

La Gran Bretagna, patria di scuole di élite e di alcune delle più famose università del mondo, si appresta a importare insegnanti dalla Cina, nella speranza di innalzare il livello delle prestazioni in matematica degli studenti britannici. Più di 60 docenti, provenienti dalle maggiori città cinesi, insegneranno, a partire da settembre, in una rosa selezionata di scuole del Regno Unito, offrendo ai colleghi inglesi una dimostrazione dei propri metodi didattici. Un numero analogo di insegnanti britannici prenderà invece la via della Cina, per vedere all’opera, sul loro terreno, i docenti cinesi, e per osservare come i colleghi asiatici presentano la materia agli alunni e soprattutto come gestiscono ragazzi difficili o con problemi particolari. L’ultima edizione dell’indagine OCSE-PISA (che testa le abilità e le competenze di studenti quindicenni) ha sancito la netta superiorità, in campo matematico, dell’Oriente sull’Occidente, ponendo ai primi posti della classifica la Cina continentale (e in particolare la provincia di Shanghai), Hong Kong, Taiwan e la Corea del Sud. La Gran Bretagna, invece, ha registrato una performance non particolarmente brillante, classificandosi al 26° posto, in linea con la media OCSE (ma l’Italia si è attestata sul 35°, nettamente al di sotto della media). Un tale risultato, anche se migliore di quello degli Stati Uniti e di molti Paesi europei, è inferiore alle aspettative e il ministero inglese dell’Istruzione ha pensato bene di correre ai ripari. Il ministro Elizabeth Truss, in visita in Cina il mese scorso, ha dichiarato che si attende molto da questo programma di scambio per potenziare l’apprendimento della matematica nelle scuole inglesi. “Possedere competenze elevate in matematica” ha detto la Truss “costituisce un ottimo potenziale per il futuro professionale e la migliore garanzia contro la disoccupazione”. Al termine della visita alle scuole di Shanghai, il ministro ha inoltre dichiarato che “nel nostro Paese abbiamo insegnanti di matematica veramente eccellenti, ma quello che ho visto qui a Shanghai – e in altre città cinesi – mi ha rafforzata nella convinzione che abbiamo molto da imparare da loro”. Un commento risentito proviene invece dall’Unione nazionale degli insegnanti britannici. È stato infatti diramato un comunicato in cui si dice che l’Unione non vede la necessità di ricorrere ai docenti cinesi e che anzi trova assurdo, per non dire ridicolo, pensare che gli insegnanti locali non abbiano abbastanza esperienza e abilità didattica.

http://www.bangkokpost.com/news/asia/399543/england-brings-in-chinese-teachers-to-boost-maths-grades

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