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Gb: Cameron trionfa, sterlina alle stelle

Il rischio stallo, che rappresentava la preoccupazione maggiore in Gran Bretagna, sembra essere ormai scongiurato, e anche la sterlina festeggia. Ci si aspettavano le elezioni più incerte della storia e un testa a testa tra Conservatori e Laburisti, infatti, e la necessità per i partiti maggiori di stringere alleanze, magari pericolanti, con i partiti emergenti, ma così non è stato.

Il Conservatori guidati dal premier David Cameron, infatti, hanno battuto i sondaggi e potrebbero addirittura, secondo le ultime e quasi definitive proiezioni diffuse, conquistare da soli la maggioranza assoluta dei seggi, arrivando a quota 329 alla Camera dei Comuni, 4 in più della metà dell’assemblea, a cui si aggiungerebbero gli 8 seggi conquistati dai compagni di coalizione, i deludenti Libdem di Nick Clegg.

Staccatissimi, molto più di quanto ci si aspettasse, i Laburisti di Ed Miliband, intorno a quota 230 seggi conquistati. Agli indipendentisti scozzesi (Snp) di Nicola Sturgeon, invece, hanno fatto piazza pulita dei 59 seggi che erano in ballo in Scozia, conquistandone ben 56. Dovrebbero essere soltanto due, invece, i seggi per gli euroscettici dell’Ukip che, nonostante si sia segnalata in molti seggi come la terza forza politica britannica, paga le regole del sistema elettorale uninominale secco.

Dopo aver scongiurato il temutissimo rischio stallo, David Cameron, che via Twitter ha espresso tutta la sua soddisfazione e la sua volontà di governare per l’intero Paese (“Una nazione, un Regno Unito, ecco come spero di governare”) dovrebbe quindi recarsi entro la mattinata dalla regina Elisabetta II per formalizzare la propria rielezione e per raccogliere il suo consenso a formare un nuovo governo. Anche la sterlina, come detto, festeggia la vittoria di Cameron, toccando quota 1,54 sul dollaro, e 1,34 sull’euro.

Quanto ai Laburisti, che hanno preso atto della sconfitta elettorale, sembra quantomeno improbabile che Milliband possa rimanere alla loro guida: infatti ha già annunciato le sue dimissioni.

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