I manager e i dirigenti bancari che causeranno il fallimento di una banca rischiano fino a sette anni di prigione e una sanzione pecuniaria illimitata. Questa la legge in vigore da oggi in Gran Bretagna che stabilissime pesantissime conseguenze penali per i banchieri che commetteranno evidenti errori provocando il default dell’istituto di credito.
La norma fa parte delle misure mirate ad aumentare la responsabilità diretta dei dirigenti bancari e soprattutto ad evitare condotte sbagliate che negli nel corso della crisi finanziaria del 2008-2009 hanno inferto un duro colpo alla City. Un esempio su tutti: lo scandalo su fixing del tasso Libor.
La nuova legge riguarderà non solo le banche, ma anche le società di finanziamento ipotecario (building societies) e quelle di investimento ma soltanto se di rilevanza sistemica e ha lo scopo di accogliere le raccomandazioni arrivate dalla Banca d’Inghilterra che però aveva proposto una pena detentiva superiore, pari a 10 anni di reclusione a fronte dei sette previsti dall’attuale disciplina.
La suddetta legge cancella anche l’onere della prova per i dirigenti bancari ai quali, nella versione originale, spettava il dovere di provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il fallimento della banca. Previsto invece un “dovere di responsabilità” mentre il suddetto onere della prova sarà appannaggio delle Autorità di regolamentazione. “Questo Governo ha imparato la lezione del passato – ha commentato il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, in una nota – L’introduzione del nuovo reato è la tappa più recente del mio piano per garantire che l’industria bancaria britannica operi ai massimi standard. E’ assolutamente giusto che un senior manager vada in prigione se le sue azioni hanno causato il fallimento”.
