L’ordine di entrare a Gaza arriverà presto. Lo ha detto ai soldati il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant. “La battaglia si sta spostando sul territorio di Hamas”. L’obiettivo è la distruzione militare e politica di Hamas, ma la risposta di Israele agli orribili attacchi dell’organizzazione terroristica sta raggiungendo livelli di brutalità senza precedenti: tra cui la privazione di cibo, acqua, medicinali, elettricità e carburante per gli oltre 2 milioni di residenti a Gaza. Sale il numero di morti e feriti civili, soprattutto dopo l’esplosione nell’ospedale Al Ahli al-Arabi e il raid sulla chiesa ortodossa della Striscia, rifugio di sfollati palestinesi. Intanto, dopo 11 ore di tregua tornano a suonare le sirene antiaereo nelle comunità israeliane al confine con Gaza per il lancio di razzi dalla Striscia verso il Sud di Israele. Hamas è “preparata per un conflitto a lungo termine con Israele”: lo ha detto il portavoce delle Brigate al-Qassam, Abu Obaida, le cui dichiarazioni sono state riportate dalla rete satellitare araba Al-Jazeera. Hamas “controlla la situazione sul terreno e sa quando colpire”, ha concluso.
Raid di Israele sulla Striscia: “Colpiti oltre 100 obiettivi di Hamas”
Proseguono i raid di Israele sulla Striscia di Gaza. Le forze israeliane (Idf) ha fatto sapere di aver colpito nella notte un “centinaio di obiettivi operativi appartenenti ad Hamas”. L’ultimo dato fornito dal ministero della Sanità di Gaza, riporta che nei bombardamenti israeliani dall’inizio del nuovo conflitto sono rimasti uccisi quasi 4mila palestinesi, la maggior parte civili, con oltre 12mila feriti. Sono più di 1 milione i palestinesi, circa la metà della popolazione di Gaza, fuggiti dal Nord dopo che Israele ha detto loro di evacuare. Sono invece circa 1.400 gli israeliani uccisi e 203 gli ostaggi nella Striscia.
Sempre l’esercito israeliano ha confermato di aver colpito nelle scorse ore diversi obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Libano “in risposta” agli attacchi con razzi e missili di ieri contro il Nord dello Stato ebraico. “Jet da combattimento dell’Idf hanno colpito tre terroristi che hanno tentato di lanciare missili anticarro verso Israele”. Lo riferiscono i media israeliani, mentre si teme un allargamento del conflitto e sale l’allerta in tutto il mondo, soprattutto in Europa. “La minaccia è elevata e può aumentare”, avverte l’Ue.
Valico Rafah resta chiuso
Il valico di Rafah, l’unico per Gaza non controllato da Israele per l’ingresso degli aiuti umanitari – come previsto – non aprirà neanche oggi: lo riporta la Cnn citando fonti americane ben informate e secondo le quali la situazione al confine resta ’’instabile’’. Sono una ventina i camion con aiuti umanitari che oggi sarebbero dovuti entrare nella Striscia di Gaza, ma “non scommetterei soldi sui camion che transiteranno domani”, ha detto una fonte citata dalla Cnn. L’Onu conferma: “Aiuti a Gaza non prima di domani”.
Onu: “Qualsiasi escalation militare sarà catastrofica per Gaza”
Qualsiasi escalation dell’azione militare israeliana a Gaza sarà “catastrofica” per la popolazione, ha dichiarato l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. “Posso dirvi con certezza che qualsiasi ulteriore escalation o anche solo la continuazione delle attività militari sarà semplicemente catastrofica per la popolazione di Gaza”, ha dichiarato Grandi ai giornalisti in Giappone.