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Gaza, la tregua è a un passo: verso un cessate il fuoco iniziale di 42 giorni. Biden: “Accordo più vicino che mai”

FIRSTonline

La svolta è finalmente vicina. Per la prima volta dal novembre 2023, a tenere col fiato sospeso Israele non è l’ennesimo passo verso il collasso delle trattative ma la speranza che un accordo per un cessate il fuoco a Gaza sia più vicino che mai. Un’intesa che riportebbe a casa gli ostaggi. I colloqui decisivi si terranno nella giornata di oggi a Doha.

“Esiste una concreta possibilità di concludere l’accordo questa settimana, prima che il presidente Joe Biden lasci la Casa Bianca”, ha dichiarato il consigliere per la sicurezza Usa Jake Sullivan a Bloomberg. Parole che arrivano dopo una notte cruciale a Doha, dove la svolta nei colloqui sembra essere stata raggiunta con l’incontro tra l’inviato di Trump, Steve Witkoff, il primo ministro del Qatar al Thani e il direttore del Mossad David Barnea.   

L’accordo sul cessate il fuoco “più vicino che mai”

Channel 12 ha riferito che la bozza è stata ricevuta da Israele durante la notte e che è stata ritenuta ampiamente accettabile. Il documento è stato approvato anche dai leader di Hamas all’estero e che la sigla dell’intesa ora dipende esclusivamente dal capo de facto dell’organizzazione terroristica, Muhammed Sinwar, fratello del leader Yahya ucciso dall’Idf ed erede legittimo del terrore a Gaza: “La decisione che trasformerà i negoziati in un accordo definitivo è nelle sue mani”, ha commentato una fonte di alto livello israeliana, molto vicina ai colloqui.

L’accordo in tre fasi per il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi è “più vicino che mai”. Dalla Striscia un comunicato rilanciato su Telegram promette speranza: rivolto ai detenuti palestinesi in Israele, il gruppo li informa che “sono vicini alla liberazione”. 

Le trattative si sono concentrate principalmente su un piano in tre fasi, in cui per primi verranno rilasciati i cosiddetti “casi umanitari”: 33 rapiti tra cui donne, bambini, uomini sopra i 50 anni e malati (tra cui soldati feriti gravemente). In cambio ci sarà il rilascio di 1.300 terroristi palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Con Israele che ritiene ancora in vita la maggior parte dei 33 sequestrati nella lista. 

La prima parte dell’accordo prevede un cessate il fuoco di 42 giorni in totale (ma la stima è che le fasi possano essere ridotte a due). Il 16esimo giorno inizieranno le discussioni sulla seconda parte dell’accordo e sarà a partire da lì che si deciderà il futuro di Gaza. Resta da capire come verrà gestita una delle richieste di Israele: la sua presenza a Gaza, durante e dopo l’eventuale tregua, con la nuova zona cuscinetto di 1,5 km lungo il confine della Striscia, mentre in precedenza era di 300 metri.

Biden: “Accordo sul punto di essere chiuso”

Da Gerusalemme, politici di alto livello hanno affermato che la trattativa è “in una fase molto avanzata”.

“L’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è “sul punto di essere chiuso“. Lo ha detto Joe Biden al dipartimento di Stato. “Siamo sul punto di vedere finalmente realizzata una proposta che avevo presentato dettagliatamente diversi mesi fa”, ha dichiarato il presidente americano, affermando che la sua amministrazione sta lavorando “con urgenza per concludere questo accordo” per Gaza e il rilascio degli ostaggi.

Siamo molto vicini a farcela. Devono farlo. Se non lo fanno, ci saranno un sacco di guai là fuori – un sacco di guai come non hanno mai visto prima. Ce la faranno”, ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, durante un’intervista con la rete Newsmax, sullo stato delle trattative tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza e per il rilascio degli ostaggi durante un’intervista con la rete Newsmax. “Capisco che c’è stata una stretta di mano – ha aggiunto il presidente che fra pochi giorni si insedierà alla Casa Bianca – e che stanno finendo e forse entro la fine della settimana, ma deve aver luogo”.

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