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Gaza: Hamas accetta la bozza di accordo per il cessate il fuoco. Ostaggi: 250 palestinesi per 5 soldatesse israeliane. Il piano di Blinken

Hamas avrebbe detto sì alla bozza di accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Israele rilascerà 250 palestinesi per il rilascio di 5 soldatesse. I tempi e il plauso delle fazioni palestinesi. Piano di Blinken per Gaza: Trump lo userà?

Gaza: Hamas accetta la bozza di accordo per il cessate il fuoco. Ostaggi: 250 palestinesi per 5 soldatesse israeliane. Il piano di Blinken

Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di decine di ostaggi: lo affermano due funzionari israeliani coinvolti nei colloqui, citati dall’Associated Press – e ripresi dai media israeliani – che pubblica anche una bozza di accordo secondo la quale Israele rilascerà 250 detenuti palestinesi per la liberazione delle 5 soldatesse in ostaggio a Gaza. Fonti vicine ad Hamas parlano invece del rilascio di 1.000 prigionieri palestinesi detenuti in Israele nella fase iniziale dell’intesa. Secondo il Qatar, “i colloqui sono a una fase finale” e l’accordo “è possibile molto presto”.

Gaza, Hamas accetta la bozza di accordo: i tempi

E sempre a proposito di tempi, l’accordo potrebbe essere ufficiale già oggi o domani ed entrerà in vigore dalle 48 alle 72 ore successive al suo annuncio: lo ha riferito il Financial Times, citando una fonte al corrente dei negoziati. Le parti “sono d’accordo su tutte le principali questioni – ha aggiunto la fonte – Restano ancora da discutere solo questioni minori e logistiche”.

Tuttavia, le indiscrezioni si susseguono e c’è anche chi dice che secondo un funzionario israeliano sono stati compiuti progressi, ma i dettagli sono in fase di definizione. Il piano dovrà essere sottoposto al governo israeliano per l’approvazione finale. Inoltre secondo media internazionali, Hamas ha anche precisato di aver informato le altre fazioni palestinesi circa i progressi fatti nei negoziati, aggiungendo che i capi delle fazioni hanno espresso soddisfazione per gli sviluppi.

Blinken e il piano per Gaza: Trump lo userà?

Il Segretario di Stato americano Tony Blinken presenterà oggi un piano per la ricostruzione e il governo di Gaza dopo la guerra tra Israele e Hamas. Lo hanno riferito ad Axios tre funzionari statunitensi. Blinken spera che il suo progetto diventi un punto di riferimento per qualsiasi futuro piano per Gaza, anche per la nuova amministrazione Trump e illustrerà nelle prossime ore il suo piano in un discorso all’Atlantic Council, in concomitanza con il possibile accordo di cessate il fuoco e del ritorno degli ostaggi. Blinken ha presentato a diversi alleati degli Stati Uniti il ​​suo piano per la sicurezza, l’amministrazione e la ricostruzione di Gaza dopo l’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco.

“Siamo pronti a consegnarlo all’amministrazione Trump affinché possa lavorarci e attuarla quando si presenterà l’opportunità”, ha affermato in una conferenza stampa a Parigi la scorsa settimana.

Il piano di Blinken è diventato una questione molto controversa all’interno del Dipartimento di Stato e fonte di feroci lotte interne. Come mai?

Alcuni funzionari del Dipartimento di Stato erano preoccupati che il piano avrebbe favorito gli interessi del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, marginalizzando l’Autorità nazionale palestinese e il presidente Mahmoud Abbas. Il piano si basa sull’istituzione di un meccanismo di governo che prevede il coinvolgimento della comunità internazionale e dei Paesi arabi, che potrebbero anche inviare truppe a Gaza per stabilizzare la situazione della sicurezza e fornire aiuti umanitari.

Nel presentarlo, Blinken chiederà la riforma dell’Autorità nazionale palestinese, chiarendo al contempo che l’Anp dovrà far parte di qualsiasi futuro governo di Gaza. Il governo israeliano vorrebbe che i Paesi arabi fossero coinvolti in una Gaza post-bellica, ma finora si è rifiutato di accettare qualsiasi piano del giorno dopo che preveda il coinvolgimento dell’Autorità nazionale palestinese. Il segretario di Stato ribadirà anche i principi da lui esposti a Tokyo all’inizio della guerra e che contestano qualsiasi occupazione permanente di Gaza da parte di Israele, la riduzione del suo territorio o il trasferimento forzato dei palestinesi da Gaza.

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