L’atroce escalation di violenza tra Israele e Gaza assume contorni sempre più brutali: il bilancio dei morti sale a 1200 israeliani e almeno mille palestinesi nella Striscia di Gaza, per non contare i feriti. Hamas continua lanciare razzi sulle città israeliane, uccidendo e tenendo in ostaggio i civili, mentre l’esercito israeliano prepara un “incremento degli attacchi senza precedenti” verso la Striscia di Gaza, ormai al buio dato che l’unica centrale elettrica è rimasta senza carburante e si è spenta, e il sud del Libano in seguito ad attacco di Hezbollah, organizzazione paramilitare islamista sostenitrice di Hamas. “Stiamo attaccando la Striscia perché quello che accade qui è qualcosa che non è mai accaduto prima. C’è un nemico che tira razzi e attacca la popolazione civile”, ha detto il generale Omer Tishler, capo di staff dell’aviazione militare. Dopo la strage al rave party nel deserto israeliano a ridosso della Striscia e l’orrore per il massacro di Kfar Aza – la Bucha d’Israele – con queste premesse il bilancio delle vittime è terribilmente destinato a salire.
Accordo Netanyahu-Gantz per un governo di emergenza in Israele
Israele ha un governo di emergenza nazionale che si riunirà a breve a Tel Aviv. L’accordo è stato raggiunto tra il premier Benyamin Netanyahu e uno dei leader dell’opposizione, Benny Gantz. Secondo quanto si è appreso, nel nuovo esecutivo entreranno come ministri non solo il leader dell’opposizione Benny Gantz ma anche l’ex capo di stato maggiore Gadi Eisenkot e l’ex ministro della giustizia Gideon Saar. Nella ristretta “cabina di comando” che guiderà Israele in guerra ci saranno Netanyahu, Gantz, il ministro della difesa attuale Yoav Gallant, Eisenkot e il ministro degli affari strategici Ron Dermer. Al momento resta fuori dall’intesa l’altro leader dell’opposizione, Yair Lapid.
Negoziati in corso tra Usa, Egitto e Israele per corridoio umanitario a Gaza
Nel frattempo, gli Usa stanno negoziando con Israele ed Egitto per la creazione di un passaggio sicuro per i civili di Gaza. “Siamo concentrati su questa questione, sono in corso consultazioni”, ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan.