Il Tap, il gasdotto che attraversa l’Adriatico e porta in Italia il gas dell’Azerbaijan, va avanti con le attività di tutela ambientale nelle acque cristalline di San Foca in Puglia. La società – a partecipazione mista: Bp (20%), Socar (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagás (16%) e Axpo (5%) – ha completato nei giorni scorsi la posa di particolari dissuasori volti ad inibire la pesca a strascico nelle batimetriche inferiori a 50 metri, dove questa attività non è consentita, all’interno delle acque antistanti San Foca, nel Salento vicino a Lecce.
Si tratta di un intervento che rientra nelle operazioni di mitigazione ambientale derivanti dall’analisi sullo stato dei fondali interessati dalle opere a mare e ha l’obiettivo di proteggere la flora e la fauna subacquee, favorendo l’incremento delle risorse biologiche marine sia attraverso il blocco della pratica della pesca a strascico illegale, sia attraverso la predisposizione di substrati adatti al popolamento ittico.
“L’intervento, eseguito nel rispetto delle autorizzazioni vigenti e in coordinamento con le autorità competenti, è stato realizzato con manufatti e materiali che favoriscono il fiorire della biodiversità, catturando la CO2 e offrendo prestazioni strutturali migliori rispetto al calcestruzzo tradizionale”, fa sapere la società in una nota.
Oltre a impedire la pesca a strascico, la particolare forma e i materiali che compongono le strutture forniscono anche rifugio a molte specie ittiche, arricchendo l’habitat sottomarino e aumentando la pescosità di queste acque a beneficio della marineria locale, con cui Tap ha condiviso i dettagli dell’intervento.
In particolare, la disposizione spaziale di queste strutture consente di creare un’ampia area di circa 700 metri di lato composta da 20 stazioni anti-strascico composte da dissuasori disposti in forma piramidale e un’ulteriore area con specifiche finalità di monitoraggio e oasi di ripopolamento della fauna ittica, composta da 20 stazioni ravvicinate per una dimensione complessiva di 40×60 metri.
“L’attività di posa è stata realizzata nelle acque circostanti l’exit point del microtunnel a San Foca, a una profondità compresa tra 16 e 43 metri, dove la pesca a strascico illegale aveva impattato l’originaria prateria di posidonia”, spiega ancora la società. Oltre all’installazione dei dissuasori e dei relativi materassi in pietrame di sottofondo eseguiti dall’imbarcazione principale, una seconda imbarcazione è stata dedicata ai monitoraggi ambientali in corso d’opera, seguiti e coordinati dagli enti di controllo.
Il Tap è uno dei gasdotti strategici per ridurre la dipendenza dell’Italia dal gas russo, diversificando i fornitori. Il gasdotto trasporta in Italia 10 miliardi di metri cubi ed altri due vanno a Grecia e Bulgaria dove è un corso un potenziamento dell’interconnessione. Per l’Italia si pensa ad un raddoppio del gas azero che in prospettiva sarà sempre più importante per le forniture all’Europa.
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