In Italia non c’è mai stato così tanto gas. “Siamo in una situazione molto migliore dell’anno scorso: abbiamo superato l’82%, quindi sicuramente andremo al conseguimento del 95% di riempimento. Questo rappresenta un elemento di tranquillità in vista del prossimo inverno perché questo significa disporre di almeno 12 miliardi di metri cubi per soddisfare la domanda invernale. “Quello che l’anno scorso sembrava un obiettivo difficilissimo da conseguire, ovvero il riempimento del 95%, quest’anno è a portata di mano e lo stiamo conseguendo con due mesi di anticipo”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, a margine della prima conferenza annuale di Confindustria Energia “La sostenibilità della transizione energetica: equilibrio tra crescita economica e benessere sociale” alla quale sono intervenute le maggiori aziende italiane del settore energetico che hanno ribadito l’importanza di un approccio pragmatico e concreto per una transizione energetica sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Durante la conferenza, l’ad di Snam ha anche annunciato l’attivazione della nave rigassificatrice a Piombino il prossimo inverno. Una mossa che segna un importante passo avanti per la distribuzione di gas nel paese.
Transizione energetica, oltre 1 milione di posti coinvolti
Sono oltre 1 milione i posti di lavoro coinvolti nel percorso di transizione energetica intrapreso dal nostro Paese. Una sfida che per raggiungere gli obiettivi europei dovrà puntare alla salvaguardia dell’occupazione e ad assicurare la forte competitività delle imprese. È quanto emerso dalla conferenza di Confindustria Energia, organizzata in occasione del passaggio di consegne da Giuseppe Ricci al neopresidente Guido Brusco. “Principi come quelli della neutralità tecnologica, l’importanza della ricerca e sviluppo, la valutazione delle tecnologie secondo l’intero ciclo di vita, la necessità di investimenti infrastrutturali, di un contesto normativo stabile, sono i principali assunti che debbono sempre essere considerati per una transizione energetica giusta a sostenibile. Non ci può essere un cambio radicale del modello energetico, se non si trova il modo di assicurare la tenuta sociale del sistema”, ha detto Ricci. “La transizione energetica deve essere vista come un’opportunità di crescita per il nostro Paese e di evoluzione e adeguamento delle sue infrastrutture senza preclusioni ideologiche – ha aggiunto Brusco -. Sarà fondamentale continuare a privilegiare e rafforzare relazioni industriali costruttive e lavorare insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni e con l’idea condivisa che il tema sociale sia un requisito fondamentale per il successo della transizione”.
Bonomi: “Servono 1.100 miliardi di investimenti per la decarbonizzazione”
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha posto l’accento sugli investimenti. “Siamo davanti ad un cambiamento epocale di paradigma e il Paese non può lanciarsi senza paracadute. Saranno necessari 1.100 miliardi di euro di investimenti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in Italia da qui al 2030. Si tratta di un flusso d’investimenti di 140 miliardi di euro l’anno, che impone un impegno serio di tutti gli operatori in campo”.
Descalzi: “La chiave è la decarbonizzazione”
Secondo l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, “servono le diversificazioni tecnologiche. Biocarburanti, cattura del carbonio, tecnologie ancora non esistono. Bisogna fare tutto. La transizione va assolutamente affrontata come una priorità ma oltre a lavorare per il futuro prossimo dobbiamo lavorare per il presente, perché senza la sicurezza energetica non ci sono attività fondamentali come la sanità, l’agricoltura ecc. Del resto, paghiamo 5 volte il prezzo di quello che pagano gli Stati Uniti. Nell’immediato non possiamo cambiare tutte le infrastrutture perché abbiamo risorse limitate, ecco perché è necessaria la decarbonizzazione. È quella la chiave, ma se la criminalizziamo non c’è più un confronto ma un litigio, una contrapposizione”.
Scaroni: “Servono investimenti ciclopici nelle rinnovabili”
Per il neopresidente di Enel, Paolo Scaroni, “servono investimenti ciclopici nelle rinnovabili, così come aumentare in maniera importante le reti di distribuzione e di trasporto. Non possiamo pensare che tutto possa arrivare dalla finanza pubblica, sui finanziamenti dobbiamo confrontarci”. Sul prezzo dell’energia in rapporto al prezzo del gas di oggi, Scaroni si è detto ottimista. “Quando il nostro mondo si mette a investire i prezzi scendono. Quindi penso che riusciremo a replicare questa discesa dei prezzi, certo è un percorso in salita ma che dobbiamo assolutamente fare”.