X

Gas russo, al Consiglio Ue anche il tetto sui prezzi. La Germania alza l’allerta sulle forniture

Wikipedia

È il gas russo il vero protagonista del Consiglio Ue che si apre oggi, giovedì 23 giugno, a Bruxelles. La prima giornata è dedicata all’Ucraina ma il tetto sui prezzi del gas importato dalla Russia, chiesto dall’Italia, è uno dei temi sul tavolo. I leader dei 27 Paesi dell’Unione europea hanno cifre impressionanti da discutere. L’emergenza gas è già costata 62 miliardi ai Paesi Ue, una cifra colossale versata dal 24 febbraio – data dell’inizio della guerra della Russia in Ucraina – ad oggi nelle tasche di Vladimir Putin. I prezzi del gas russo continuano a salire e, dopo l’allarme lanciato dall’Iea sul possibile stop totale delle forniture dalla Russia il prossimo inverno, minacciano sia il riempimento degli stoccaggi che i piani Ue per la transizione energetica verso le rinnovabili.

Il Consiglio Ue si apre dunque sull’Ucraina e prosegue venerdì 24 giugno sull’emergenza gas e la crisi economica indotta dalla guerra scatenata dalla Russia. Il passare dei mesi ha messo a dura prova la coesione dei 27 leader e la discussione si preannuncia “seria” e “intensa”: due termini pronunciati da più fonti interne al vertice Ue e che preludono a possibili scontri.

Gas russo: tetto ai prezzi e inflazione al centro del Consiglio Ue

L’emergenza gas continua a monopolizzare l’attenzione dei leaders europei. Sul tetto ai prezzi del gas o price cap – ripetutamente chiesto dall’Italia e dal premier Mario Draghi – continua a mancare il consenso dei 27 e la proposta della Commissione, all’orizzonte, ancora non c’è. Tuttavia un accenno al tetto sul prezzo del gas è stato inserito nella bozza presentata ai leaders e sarà dunque oggetto di discussione. Per Mario Draghi la misura resta una priorità europea ed ha anche una sua valenza politica, quella di una contro-sanzione alla Russia che sta via via chiudendo i rubinetti all’Europa.

Sul riferimento al price cap nelle conclusioni del Consiglio europeo si tratterà fino all’ultimo. Fonti europee spiegano che una decisione operativa “arriverà solo tra settembre e ottobre” e sottolineano come, per una parte degli Stati membri, con i tagli al gas attuati da Mosca il price cap “potrebbe peggiorare la situazione”.

La tesi dell’Italia va in direzione opposta: il progressivo stop alle forniture di Mosca vanifica il timore che, con il tetto ai prezzi, la Russa possa chiudere i rubinetti. Una tesi che trova conferma nelle parole del capo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea): l’Ue deve essere “pronta nel caso in cui il gas russo sia completamente tagliato fuori”, ha avvertito mercoledì Fatih Birol. Cruciale sarà la posizione della Germania, che resta sostanzialmente contraria ma più aperta al confronto rispetto a qualche settimana fa.

Le conseguenze: Germania e Italia tornano al carbone, sale l’allarme sul gas

La Germania ha annunciato di essere passata al secondo stadio del piano sul gas. Dopo l’allerta, avviata nei mesi scorsi, si è ora passati all’allarme. Il terzo stadio è la dichiarazione di emergenza. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia tedesco, guidato da Robert Habeck.

“Al momento l’approvvigionamento del gas è garantito”, ha anche assicurato il ministero. In pratica, “il gas è da subito in Germania un bene scarso”, ha detto Habeck a Berlino. “Dobbiamo ridurre l’uso del gas già d’estate”, ha affermato. L’estate è “ingannevole”, “ma l’inverno arriva e dobbiamo riempire i depositi”, ha aggiunto. Habeck ha esortato i tedeschi a “compiere uno sforzo nazionale”. “Ci troviamo in uno scontro economico con la Russia e il gas viene usato come arma”, ha affermato.

L’altra conseguenza immediata, almeno per ora, è il ritorno al carbone per sopperire ai tagli di forniture dal gas dalla Russia. Lo ha annunciato la Germania domenica scorsa sottolineando quanto amara fosse la decisione. Lo stanno valutando attentamente l’Italia così come l’Olanda e l’Austria.

Consiglio Ue, gli altri temi economici sul tavolo dei leader

Venerdì si riunisce prima l’Eurosummit e poi la sessione del vertice europeo dedicata ai temi economici. La presidente della Bce, Christine Lagarde, illustrerà ai leader dell’eurozona le basi del nuovo scudo anti-spread e anti-frammentazione che suscita perplessità tra i Paesi del Nord Europa. Nelle conclusioni dell’Eurosummit – anticipate in bozza dall’agenzia ANSA – c’è un chiaro riferimento all’inflazione: verrà sottolineato come sia in gran parte la guerra in Ucraina e il caro prezzi dell’energia ad averla causata. Qualche capitale, spiegano fonti diplomatiche europee, vedeva in questo passaggio anche un riferimento indiretto al price cap. Una soluzione che però all’Italia non è bastata.

Related Post
Categories: Politica