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Gas, prezzi da capogiro e in Borsa i petroliferi corrono. Lo spread cala malgrado l’allarme degli hedge

I prezzi del gas continuano a volare e turbano i mercati che attendono con ansia le parole di domani pomeriggio di Powell a Jackson Hole – Ft scrive che gli hedge si preparano a scommettere contro l’Italia ma per ora lo spread scende

Gas, prezzi da capogiro e in Borsa i petroliferi corrono. Lo spread cala malgrado l’allarme degli hedge

L’avvio intonato di Wall Street ha incoraggiato per qualche ora i listini europei, ma l’ennesima fiammata del gas, che ha toccato in seduta i 317 euro per Mwh, ha tarpato le ali a qualsiasi volo pindarico. La chiusura nel continente è contrastata dopo un andamento senza bussola.

È difficile, infatti, immaginare un’inflazione sotto controllo e un’economia smagliante con i costi dell’energia che galoppano in questo modo e gli istituti centrali in rotta verso una stretta monetaria. Si vedrà cosa avranno da dire sui temi caldi del periodo e sulle loro prossime mosse i banchieri riuniti da oggi per tre giorni a Jackson Hole e in particolare Jerome Powell, presidente della Fed, che parlerà domani. 

Listini europei senza bussola

Piazza Affari chiude in progresso dello 0,1%, a 22.454 punti base, mostrandosi più cauta di Amsterdam +0,62%, Francoforte +0,39% e Londra +0,11%. Meglio però di Parigi -0,08% e Madrid -0,15%.

A infondere una piccola dose di ottimismo in mattinata ha contribuito la crescita superiore alle attese del Pil tedesco nel secondo trimestre, +0,1%, ma sull’altro piatto della bilancia si è fatto sentire l’umore nero delle imprese teutoniche rilevato con l’indice Ifo nel mese di agosto.

Oltreoceano Wall Street si sta muovendo in frazionale progresso, soprattutto con i titoli tecnologici. A incoraggiare gli acquisti i dati macro: il Pil a stelle e strisce del secondo trimestre è risultato, in seconda lettura, meno peggio, -0,6% (contro una prima lettura di -0,9%); è rimasto stabile il dato sull’inflazione (+7,1%).

Le richieste nella settimana terminata il 20 agosto per i sussidi alla disoccupazione sono risultate minori di quanto stimato (243mila contro attese a 255mila).   

Bce: il calo dell’euro aumenta le pressioni inflazionistiche

Oggi sono state pubblicate le minute della riunione di luglio della Bce, nella quale si è deciso il primo aumento dei tassi in oltre dieci anni, per 50 punti base, anche se alcuni componenti del board avrebbero voluto limitarsi a 25 punti. Nel corso della discussione si è osservato che i segnali di flessione dell’economia potrebbero estendersi al 2023 e che il deprezzamento dell’euro rappresenta un importante cambiamento nel contesto esterno e comporta maggiori pressioni inflazionistiche per il blocco, visti i costi più elevati delle importazioni di energia fatturate in dollari.

Sul mercato valutario il cambio euro dollaro non sta risentendo particolarmente di queste considerazioni e la moneta unica continua a trattare sotto la parità contro la divisa Usa.

Secondo Reuters i mercati monetari si attendono rialzi dei tassi della Bce di 100 punti base entro ottobre: un altro rialzo di 50 punti base sarebbe pienamente previsto per settembre, ma ci sarebbe anche una piccola probabilità di un rialzo di 75 punti base.

Gas ancora in rally

Osservato speciale per i destini del continente, ma non solo, è il gas, con i prezzi dei future, ad Amsterdam, che continuano a muoversi oltre i 300 euro. Dopo un’incursione a quota 317 euro, i prezzi hanno poi cominciato a scendere pur restando a livelli vertiginosi, nel mezzo della peggiore crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni che sta mettendo sotto pressione i Governi.

È stabile il prezzo del petrolio, dopo l’impennata per i timori sull’offerta, Il Brent tratta intorno ai 100,30 dollari al barile. 

Scende lo spread, ma è record per il titolo a due anni

Sembrano tutte premesse che dovrebbero condurre verso un innalzamento dello spread. Le pressioni però, in questo periodo, sono su tutti i titoli di Stato e non solo su quelli italiani o dell’area euro. Sempre Reuters scrive che i rendimenti dei titoli britannici a due anni hanno raggiunto il livello più alto dalla crisi del 2008 e che la curva dei rendimenti a 2-10 anni è stata più invertita che mai da allora.

Oggi, sul secondario, arretra il tasso del Btp decennale a 3,55% e poiché scende più di quanto non faccia il Bund di pari durata, che si ferma a +1,31%, lo spread si restringe a 223 punti base (-3,62%).

Questo nonostante il sito del Financial Times metta in evidenza la scommessa ribassista degli hedge fund contro l’Italia, in una riedizione per ora meno grave di quanto visto 14 anni fa. Il valore totale delle obbligazioni italiane prese in prestito dagli investitori per scommettere su un calo dei prezzi avrebbe raggiunto il livello più alto da gennaio 2008 ad agosto, si tratta di oltre 39 miliardi di euro, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence. L’Italia” è il paese più esposto in termini di ciò che accade ai prezzi del gas e la politica è impegnativa”, ha detto al giornale britannico Mark Dowding, chief investment officer di BlueBay Asset Management, che gestisce circa 106 miliardi di dollari di asset.

Sul primario, intanto, il rendimento dei titoli italiani a due anni ha toccato un nuovo record da quando c’è questa scadenza (il 2021): il rendimento lordo dei Btp al 30 maggio 2024 assegnato in asta dal Tesoro è arrivato a 1,86%, in rialzo di 16 punti base rispetto all’asta del mese scorso. L’importo richiesto è stato pari a 4,452 miliardi, per un rapporto di copertura di 1,78. 

Piazza Affari al traino di Eni

A dare un po’ di energia a Piazza Affari ha contribuito Eni, +2,06%, migliore blue chip del giorno anche grazie ai continui sviluppi dei suoi business. Ieri i vertici del cane a sei zampe hanno incontrato il presidente della National Oil Corporation libica per lanciare una nuova fase di investimenti nel paese e incrementare la produzione di gas in quel territorio. Secondo gli analisti di Banca Akros è una notizia foriera di buoni sviluppi, poiché la Libia rappresentava circa il 10% della produzione totale della società l’anno scorso.

Il comparto oil è del resto tonico in Europa e si mette in evidenza a Milano anche con Tenaris +1,84%. Il rosso però è profondo per Saipem, -4,63% soggetta a maggior volatilità.

Tra i titoli in progresso nell’automotive Exor +1,78% e Cnh +1,74% (male invece Iveco). Bene Stm +1,64%, che guarda all’evento annunciato da Apple (+0,9% a New York) per il 7 di settembre, nel quale probabilmente l’azienda di Cupertino lancerà l’iPhone 14, l’Apple Watch Series 8 e un aggiornamento del sistema operativo iOS.

Archiviano una seduta in calo le banche e altri titoli finanziari: Nexi -2,49%, Banco Bpm -2,49%, Finecobank -1,88%, Unicredit -1,59%.

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