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Gas naturale, Snam completa l’acquisizione di Edison Stoccaggio

Grazie all’acquisizione, il gruppo Snam consolida la propria posizione nel settore dello stoccaggio del gas naturale aumentando la capacità complessiva a circa 18 miliardi di metri cubi, di cui 4,6 miliardi riservati strategicamente, pari a oltre il 17% della capacità totale in Europa

Gas naturale, Snam completa l’acquisizione di Edison Stoccaggio

Snam, tramite la controllata Stogit, ha perfezionato l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Edison Stoccaggio, acquisendo l’intera società per circa 565 milioni di euro. Questo valore include gli aggiustamenti contrattuali previsti e la ticking fee, stabilita nel contesto dell’accordo.

Il processo, iniziato con la firma del contratto il 25 luglio scorso, ha ricevuto tutte le necessarie approvazioni da parte delle autorità antitrust e in base alle normative golden power.

L’acquisizione include anche un earn-out, una somma che Stogit potrebbe dover corrispondere a Edison, qualora il contenzioso amministrativo in corso sui ricavi precedenti per le attività nel sito di San Potito e Cotignola dovesse avere esito positivo.

Snam: 18 miliardi di metri cubi di capacità di stoccaggio

Grazie a questa acquisizione, la capacità complessiva di stoccaggio di Snam raggiungerà circa 18 miliardi di metri cubi, con 4,6 miliardi destinati a riserva strategica, consolidando ulteriormente il gruppo come leader nel settore energetico europeo, con oltre il 17% della capacità di stoccaggio del continente.

Edison Stoccaggio, ora rinominata Stogit Adriatica dopo l’acquisizione da parte di Stogit, ha una Rab stimata di circa 520 milioni di euro e un Ebitda previsto di circa 52 milioni di euro al 31 dicembre 2024. La società contribuisce alla sicurezza energetica nazionale grazie ai suoi tre impianti di stoccaggio a Cellino (TE), Collalto (TV) e San Potito e Cotignola (RA), con una capacità complessiva di circa 1,1 miliardi di metri cubi all’anno, di cui circa 140 milioni di metri cubi di riserva strategica. Il sistema di stoccaggio italiano ha un livello di riempimento del 50%, superiore alla media europea del 40%.

Questi nuovi impianti rafforzano il ruolo di Snam come operatore di sistema, migliorando l’integrazione con le infrastrutture di trasporto e rigassificazione. Il sito di Collalto, con una capacità di 580 milioni di metri cubi, è il principale campo di stoccaggio, mentre il sito di San Potito e Cotignola, con una capacità di 350 milioni di metri cubi, garantisce flussi aggiuntivi verso il nodo di Minerbio, un punto cruciale della rete di trasporto gas.

A seguito dell’operazione, il numero di impianti di stoccaggio in gestione da Snam passerà da 9 a 12, concentrandosi principalmente nel centro-nord Italia, nelle aree di maggior consumo del Paese. I nuovi impianti di Cellino, Collalto e San Potito e Cotignola si affiancheranno a quelli esistenti, come quelli di Brugherio (MI), Settala (MI), Sergnano (CR), Ripalta (CR), Bordolano (CR), Cortemaggiore (PC), Sabbioncello (FE), Minerbio (BO) e Fiume Treste (CH), ampliando e potenziando la rete di stoccaggio nazionale.

Il finanziamento dell’operazione tramite bond ibrido

L’acquisizione è stata finanziata dal Gruppo Snam tramite l’emissione di un bond ibrido lo scorso settembre. L’operazione avrà un impatto positivo sull’utile netto del Gruppo, con un incremento stimato tra l’1,5% e il 2,0% a partire dal 2025. Gli effetti di questa acquisizione sono già stati integrati nel Piano Strategico 2025-2029 dell’azienda.

“In uno scenario che permane fragile e complesso, con questa operazione aggiungiamo un importante tassello al percorso intrapreso per rafforzare l’approccio sistemico alla sicurezza energetica del Paese. Con le altre iniziative che ci vedono fortemente impegnati, l’obiettivo è quello di dotare il sistema italiano ed europeo degli ulteriori elementi di solidità e sicurezza che sono necessari per un migliore equilibrio del mercato e una maggiore competitività”, ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam.

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