Sei mesi fa una fornitura di gas naturale costava 18 euro per un megawatt all’ora. Ieri la quotazione per consegna a novembre ha toccato quota 117,5 euro, con un balzo del 23% in una sola giornata, l’equivalente di 200 dollari per un barile di petrolio. E la situazione rischia di peggiorare: il ceo di Gunvor, gigante delle commodities molto vicino al Cremlino, ha dichiarato che “non esistono riserve disponibili a breve”. Vladimir Putin, chiamato in causa da Ursula von der Leyen per un aumento delle forniture, ha gelato Bruxelles sostenendo che la crisi è frutto di “isteria e confusione”, ovvero il risultato del calo degli investimenti occidentali nell’energia fossile per far posto alle rinnovabili in tempi stretti. Il risultato, combinato con la decisione dell’Opec+ di non accelerare le forniture di greggio, ha bruscamente gelato stanotte gli umori dei listini azionari, investiti, in attesa del tapering, dall’aumento dei tassi di mercato.
I T-BOND A 1,55%, FUTURE IN RIBASSO
I Treasury bond Usa a dieci anni si sono portati in prossimità dei massimi di periodo a 1,55%, da 1,53% della chiusura. Il trentennale è sui livelli di giugno, a 2,12%. Le conseguenze? Stamane i future sugli indici Usa segnano un ribasso di mezzo punto, con un’inversione robusta delle tendenze emerse nella seduta di ieri. Il Nasdaq ha recuperato l’1,25% grazie al rally dei tecnologici. Recupera anche Facebook (+2,1%) dopo il down, nonostante le drammatiche accuse al Congresso lanciate dall’ex dipendente Frances Haugen. In ripresa anche l’S&P (+1,05%) e il Dow Jones (+0,95%).
PERDE COLPI TOKYO, RESISTE MUMBAI
Seduta in rosso per le Borse asiatiche, in attesa della riapertura, venerdì, dei mercati cinesi. L’indice Bloomberg Asia Pacific perde l’1%, a 1.244 punti, livello che non vedeva da marzo. Nikkei di Tokyo -1,1%, Hang Seng di Hong Kong -0,6%, Kospi di Seul -1,2%. Ci sono anche mercati azionari in rialzo: BSE Sensex di Mumbai +0,2%, Singapore +0,3%, Giacarta +1,5%.
Oggi si incontrano a Ginevra il consigliere della sicurezza Usa Jack Sullivan e Yang Jiechi, braccio destro di Xi JingPing in politica estera. Al centro dei colloqui il tentativo di frenare l’escalation attorno a Taiwan.
LA NUOVA ZELANDA AUMENTA I TASSI, RISALE IL DOLLARO
Sul mercato delle valute, il movimento più rilevante è quello del dollaro neozelandese, in rialzo dello 0,5% dopo che la Banca centrale è tornata ad alzare i tassi di interesse dopo sette anni avvisando che è solo l’inizio: la traiettoria dell’inflazione dovrebbe portare a un ulteriore taglio degli stimoli monetari.
L’euro dollaro è di nuovo in prossimità dei minimi degli ultimi dodici mesi a 1,158. L’indice Bloomberg Commodity Spot è salito per il quarto giorno consecutivo, nuovo massimo della storia. Dai livelli depressi del marzo del 2020, quello che in passato era denominato indice Dow Jones UBS Commodity Spot si è raddoppiato.
PETROLIO AI MASSIMI DA SETTE ANNI: RISCHIO 100 DOLLARI
Il petrolio tratta ai massimi da sette anni. Il greggio texano supera la barriera dei 78 dollari. John Driscoll, chief strategist di JTD Energy Services, ha detto stanotte alla CNBC che la decisione molto prudente dell’Opec + sulla produzione, rischia nei prossimi mesi di proiettare il prezzo del greggio anche oltre quota cento dollari.
RENDIMENTI IN SALITA, LE BANCHE SPINGONO L’EUROPA
L’aria di rialzo dei tassi, i prezzi caldi dell’energia e il recupero dei tech a Wall Street hanno favorito ieri la ripresa dei listini europei, spinti dal boom delle banche. La battuta d’arresto dei sovranisti alle elezioni italiane ha fatto il resto, catapultando Piazza Affari in testa ai mercati. Entusiasmo forse eccessivo, perché l’assenza della Lega al Consiglio dei ministri dedicato alla riforma fiscale conferma che la strada dell’esecutivo resta cosparsa di bucce di banana. Oggi si dovranno fare i conti con il rialzo dei prezzi dell’energia e le tensioni sui tassi.
Già ieri nel finale l’obbligazionario ha mostrato qualche incertezza: lo spread tra decennale italiano e tedesco è poco mosso a 105 punti base (+0,46%) ma il tasso del Btp cresce a +0,86% (sale però anche quello del Bund, -0,19%).
FUORI D’ARTIFICIO A PIAZZA AFFARI (+1,95%)
Piazza Affari ha conquistato la maglia rosa segnando un rialzo dell’1,95% e mantenendosi a un passo dalla soglia dei 26 mila punti, a 25.956.
In grande spolvero anche Parigi (+1,52%). Uno dei motori del rialzo è Total Energies (+2,99%), inserita nella conviction list di Oddo securities. L’altro sono le banche: Crédit Agricole +5,67%, Bnp Paribas +4,34%.
RISCOSSA DEI CHIP, INFINEON: INVESTIMENTI +50%
La riscossa dei chip spiega invece il rialzo di Amsterdam (+1,85%). Asml avanza del 4,14%. Bene anche Prosus dopo l’autorizzazione ad entrare nel capitale di Delivery Hero.
A Francoforte (+0,95%) una spinta agli acquisti è arrivata dal produttore di chip tedesco Infineon Technologies (+5%), che aumenterà del 50% circa gli investimenti l’anno prossimo nel tentativo di beneficiare del forte aumento della domanda e della carenza globale di semiconduttori.
Madrid è sostenuta dall’ottima performance del comparto bancario: Bbva +6,50%, Banco de Santander +4,6%.
Su anche Londra (+0,95%). La catena britannica di fast-food e prodotti da forno Greggs avanza del 7,12% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni di utile per l’intero esercizio nonostante i problemi legati al personale e alla catena di approvvigionamento.
BPM LAVORA PER IL TERZO POLO, UNICREDIT CORRE SU MPS
È il giorno di banche, assicurativi e petroliferi. Nella top ten di Piazza Affari i titoli bancari occupano quattro delle prime dieci posizioni. Il plotone è guidato da Banco Bpm (+5,62%). Il numero uno di piazza Meda, Giuseppe Castagna, ha dichiarato che il mercato italiano ha bisogno di un’altra grande banca a fianco di Intesa Sanpaolo (+3,37%) e Unicredit (+4,34%), su cui Ubs ha alzato il prezzo obiettivo da 13,55 a 14,45 euro, confermando raccomandazione buy. Sale anche Mps (+2,62%): la trattativa per il passaggio a Unicredit potrebbe chiudersi entro ottobre.
IL BUY BACK CONFORTA ANIMA
Nel risparmio gestito Fineco avanza del (+2,59%). Raccolta Anima (+4%) nel giorno d’avvio del buyback. Tonica Generali (+1,8%).
Denaro sugli industriali. Recupera Stm (+1,7%), in linea con la riscossa dei tecnologici. Rimbalza Prysmian (+2,35%).
Su anche Stellantis (+2,59%), continua il rally di Leonardo (+0,66%) in attesa della quotazione di Drs a Wall Street.
ENI SUI MASSIMI DA 20 MESI, GIÙ SAIPEM
Corre anche Eni (+2%), sui massimi dal febbraio 2020: oltre all’aumento del greggio, contribuisce al rialzo l’attesa dell’Ipo della divisione Gas& Luce Renewables. Perde colpi invece Saipem (-0,95%).
INTERMONTE SI QUOTA ALL’AIM, RIMBALZA LA ROMA
Focus su Safilo (-0,84%). Il cda ha definito i dettagli per il varo dell’aumento di capitale di 135 milioni.
Torna a strappare Roma As (+15%) dopo il forte ribasso della vigilia. In forte calo Oviesse (-9,71%).
Irce +3,64% dopo il giudizio positivo di Intesa sulla società quotata sul segmento Star e attiva nel settore dei conduttori per avvolgimento di macchine elettriche e nel settore dei cavi elettrici.
Intermonte ha presentato la domanda di quotazione all’Aim. La divisione Imi Corporate & Investment Banking di Intesa San Paolo opererà in qualità di Global Coordinator. Edilizia Acrobatica (+3,49%) ha chiuso il mese di settembre con un incremento del 139% dei contratti sottoscritti, pari a 16,266 milioni di euro.