Gazprom ha interrotto le forniture di gas all’Ucraina per un mancato pagamento da parte di Kiev. Questa mossa, alle porte dell’inverno, “può creare seri rischi di interruzione delle forniture di gas russo verso l’Europa”, ha precisato lo stesso gruppo energetico di Mosca. Secondo il numero uno della società, Alexiei Miller, l’Ucraina ha cominciato a prelevare il gas dai depositi, ma questi non sarebbero abbastanza pieni da garantire il transito verso l’Europa. La decisione di chiudere i rubinetti è stata presa ieri, dopo l’abbattimento del caccia russo da parte della Turchia.
Gazprom ha precisato che oggi è stato consegnato a Kiev tutto il metano già pagato e che non sono arrivate nuove richieste. Negli ultimi giorni erano stati dati “avvertimenti” sulla situazione.
Riprende così la disputa sul gas tra Mosca e Kiev, che stavolta si inserisce nel quadro di nuove tensioni dopo il sabotaggio delle linee elettriche che nei giorni scorsi ha lasciato al buio la penisola di Crimea, annessa alla Russia nel marzo 2014.
L’ultima interruzione delle forniture era stata decisa dalla Russia la scorsa estate. Il gas russo aveva ricominciato a scorrere verso l’Ucraina soltanto il 12 ottobre, dopo la sottoscrizione di un accordo in base al quale Kiev avrebbe pagato in anticipo i volumi richiesti.
In particolare, Gazprom aveva riattivato i flussi dopo aver incassato 234 milioni di dollari, parte di un anticipo da mezzo miliardo proposto da Kiev. L’accordo, condotto con la pressione della Ue, aveva portato la Russia ad abbassare il prezzo verso l’Ucraina allo stesso livello praticato per i Paesi vicini, da 251 dollari per mille metri cubi a circa 230 dollari.