Il Qatar, uno dei maggiori esportatori mondiali di gas naturale liquefatto e primario fornitore di Europa e Italia dopo gli Stati Uniti, ha sospeso l’invio di cinque navi cisterna che trasportano Gnl dal Mar Rosso dopo i tentativi dei ribelli Houthi di colpire navi in transito e dopo i raid aerei della coalizione angloamericana nello Yemen. La notizia è riportata dal quotidiano arabo Gulf Gazette ed è ripresa dall’agenzia internazionale Bloomberg, che cita una propria analisi di tracciamento delle rotte marittime commerciali.
Le cinque navi gasiere qatarine che provenivano dal Golfo persico e dal Golfo di Aden, erano dirette verso lo stretto di Bab el-Mandeb, all’estremità meridionale del Mar Rosso: tre delle navi cisterna si sono fermate dalle autorità del piccolo emirato sunnita al largo delle coste dell’Oman, una nel Mar Rosso e l’altra nel Mediterraneo, vicino al Canale di Suez.
Da quando sono state interrotte le forniture dalla Russia, per l’Italia, proprio Eni ha concluso una serie di accordi per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, contando sulle relazioni con i Paesi produttori e incrementando i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e appunto Qatar.
Attenzione rivolta alle forniture di gas. I prezzi per ora sono in calo
Ovviamente l’attenzione va anche alle ripercussioni sulla distribuzione di gas all’Europa e ai possibili rincari. Al momento l’intera Unione europea sta affrontando l’attuale inverno con livelli di riserve di gas particolarmente elevati e non ha un bisogno urgente di nuove forniture immediate. Sui mercati, nonostante la notizia, i prezzi del gas sono in discesa: attorno alle ore 15 sul Ttf di Amsterdam il gas perdeva il 6,7% a 29,850 euro. Secondo gli strategist di Mps interpellati da MF, il movimento al ribasso del gas europeo è dovuto alle “attese di una risalita delle temperature la prossima settimana sia in Europa che negli Usa, in un contesto di scorte che rimangono ancora elevate”.
Rodolfo Giampieri di Assoporti: la durata può incidere
“Una durata eccessiva di questa situazione nel Mar Rosso, anche se sembra che ci siano leggeri segnali di ritorno a una pseudo-normalità, incide sul prezzo allo scaffale” ha detto Rodolfo Giampieri, presidente di Assoporti, nel corso dell’audizione sul ddl milleproroghe davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera. I prezzi, “in questa fase ancora non vengono toccati dalle speculazioni e ancora non si tocca l’inflazione, però è evidente che la durata può incidere, se le navi devono fare tragitti di una settimana più lunghi e il petrolio è già salito del 3%”.
Un’altra nave è stata colpita
Intanto un’altra nave “è stata colpita dall’alto da un missile” a sud-est alla città portuale di Aden nel sud dello Yemen, ha riportato sul proprio sito senza ulteriori dettagli la United Kingdom Maritime Trade Operations, che monitora in traffici nel Mar Rosso. Un’altra compagnia britannica specializzate in rischi marittimi, la Ambrey, ha detto si tratta di un mercantile di proprietà degli Stati Uniti, aggiungendo che un incendio è scoppiato a bordo di una nave portarinfuse di proprietà Usa e battente bandiera delle Isole Marshall, ma ma non ci sono stati feriti e il cargo è ancora in grado di navigare.