Enel e il gruppo Api hanno firmato oggi un accordo per l’installazione di punti di ricarica veloce per le auto elettriche nelle stazioni di servizio a marchio IP. E’ il secondo accordo che il gruppo della famiglia Brachetti Peretti firma, a distanza di pochi giorni, dopo quello per la distribuzione di metano per auto con Snam.
L’intesa annunciata oggi, giovedì 15 dicembre, prevede due fasi di realizzazione: prima saranno installati i punti di ricarica veloce (E-corner) accanto alle pompe di benzina e gasolio in sei stazioni di servizio IP (tre a Roma e tre a Milano), un progetto che dovrebbe essere completato entro la prossima primavera; poi altri due distributori di carburante IP nelle stesse città saranno trasformati in E-Station Enel, ossia delle stazioni di ricarica solo elettrica gestite da Enel che saranno realizzate in aree di servizio in fase di dismissione.
Le colonnine di ricarica saranno del tipo Fast Recharge Multistandard, una tecnologia sviluppata da Enel che permette di ricaricare in 20-30 minuti due veicoli in contemporanea. Si tratta un’infrastruttura compatibile con tutte le auto del settore attualmente presenti sul mercato.
“L’accordo è in linea col nostro obiettivo di offrire al cliente una scelta diversificata di forme di energia per la mobilità”, ha commentato il presidente di Api, Ugo Brachetti Peretti. “Guardiamo con attenzione a tutte le tecnologie innovative, dall’elettrico al metano: così facendo intendiamo valorizzare il ruolo della nostra rete di oltre 3000 punti vendita di carburanti, che con la sua presenza capillare nel territorio è essenziale per accompagnare l’evoluzione del settore della mobilità”.
“Enel considera la mobilità elettrica una grande opportunità per lo sviluppo sostenibile del settore dei trasporti e la riduzione dell’inquinamento atmosferico”, ha dichiarato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel. “A questo scopo, abbiamo condotto con il Politecnico di Milano uno studio per la realizzazione di una rete di ricarica elettrica che garantisca la viabilità anche di lunga percorrenza. Per l’evoluzione di questa tecnologia servono infatti infrastrutture sempre più diffuse sul territorio: accordi come questo siglato oggi vanno nella giusta direzione e costituiscono una leva per lo sviluppo di una mobilità a zero emissioni”.