Nel mezzo della crisi di Governo, Draghi e sei ministri (Di Maio, Lamorgese, Cartabia, Cingolani, Giovannini e Bonetti) sono volati ad Algeri per il IV Vertice intergovernativo italo-algerino. Una visita lampo molto importante, soprattutto alla luce dei recenti accordi di tipo energetico che puntano a garantire all’Italia le forniture di gas per il prossimo inverno visto che Mosca ha iniziato a chiudere i suoi rubinetti.
Ma non c’è solo il gas: rinnovabili, strade, autostrade e grandi opere, lotta alla corruzione, attraverso la collaborazione con l’Anac, ma anche alla radicalizzazione in carcere. Sono alcuni dei 15 tra accordi (2), memorandum di intesa (10), protocolli di cooperazione (1) e dichiarazioni di intese (2) firmati tra governo italiano e algerino. Le intese vanno anche dal settore farmaceutico (siglati anche dall’Aifa) alla promozione degli investimenti e allo sviluppo sociale. Diverse le alleanze strette in campo industriale e nel settore della pietra.
Accordo Italia-Algeria: in arrivo altri 4 miliardi di metri cubi di gas
“Questo Vertice ha confermato il nostro partenariato privilegiato nel settore energetico. In questi mesi, l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese”, ha detto il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa congiunta con il presidente Tebboune, al termine della plenaria del IV vertice intergovernativo ad Algeri tra i due Paesi. Poi ha ricordato l’ultimo accordo firmato con l’Algeria nei giorni scorsi: la società Sonatrach ha comunicato il prossimo rilascio di 4 miliardi di metri cubi di gas verso l’Italia, nell’ambito dell’accordo firmato con Eni ad aprile”. L’accordo segue l’intesa, siglata la scorsa primavera, in base alla quale le forniture sono state aumentate di 3 miliardi di metri cubi da subito e di altri 6 miliardi dal 2023 per arrivare a un totale di 9 miliardi fra gas e gas naturale liquefatto. Tutto questo grazie a Transmed, il gasdotto sottomarino che, attraverso la Tunisia, arriva a Mazara del Vallo e che potrà rendere l’Italia in grado di garantire le materie prime ai paesi del nord.
L’ex numero uno della Bce ha sottolineato che si tratta di “un’accelerazione rispetto a quanto previsto” e “anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni”, ricordando anche che i due Paesi collaborano “nello sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde e dell’energia solare, eolica e geotermica” rilevando come “la transizione energetica è fondamentale per il futuro dei nostri Paesi e per l’intera Unione Europea”.
“Il vertice di oggi è anche l’occasione per riaffermare l’impegno di Italia e Algeria per la stabilità e per la prosperità del Mediterraneo, messe a dura prova dall’invasione russa dell’Ucraina”, ha detto Draghi. “Italia e Algeria continuano a lavorare insieme per la pace nel Mediterraneo, a partire dalla crisi libica e dalle difficoltà che affronta la Tunisia. Sono certo sapremo dare un contributo decisivo alla stabilità di questi Paesi, nel rispetto della loro sovranità”.
Gas azero: Ue stringe accordo per raddoppiare il flusso
Tornando al gas, la diversificazione delle fonti per rendersi indipendenti da Mosca è una strategia perseguita non solo dall’Italia, ma anche da Bruxelles. Proprio oggi Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, è andata a Baku, capitale dell’Azerbaigian, dove ha firmato con il presidente Aliyev il nuovo memorandum d’intesa su un partenariato strategico nel settore dell’energia che prevede l’impegno di raddoppiare la capacità del “corridoio meridionale”. In virtù della cooperazione energetica rafforzata, la Commissione ha indicato che sta già aumentando la fornitura alla Ue di gas naturale azero, passata dagli 8,1 miliardi di metri cubi del 2021 ai previsti 12 miliardi di metri cubi nel 2022. Bruxelles ha indicato che l’Azerbaigian ha già aumentato la fornitura di gas naturale alla Ue: fino a 4 miliardi di metri cubi di gas in più quest’anno. Mentre entro il 2027 i volumi dovrebbero più che raddoppiare.
L’Italia sarà “tra i primi beneficiari”, ha spiegato una fonte Ue: “Avrà ruolo importante il gasdotto Tap” – quello che collega la Grecia all’Italia, nel Salento, unendosi al Corridoio meridionale –. Gasdotto che sarà destinatario di investimenti e lavori aggiuntivi per consentire di raddoppiare il flusso di gas in transito, che rientreranno tra i progetti europei di interesse comune”.