Secondo il candidato Pd alla Camera nel collegio Lombardia1 bisogna pensare al commissariamento di Mps: i vantaggi sarebbero maggiori di una nazionalizzazione all’americana che rischia di trasformarsi in permanente – “Tocca in primo luogo alla Banca d’Italia accertare se esistono i presupposti per imporre un commissario a Mps”
Non sono contrario in linea di principio al modello americano del salvataggio di una grande banca attraverso temporanea nazionalizzazione, ma in Italia c’è sempre il rischio che quel che è temporaneo diventi permanente. Nel caso del Mps, come ha osservato su FIRSTonline anche il professor Gustavo Visentini, credo perciò che sia più facilmente percorribile la via del commissariamento.
Naturalmente tocca in primo luogo alla Banca d’Italia accertare se esistono i presupposti per far scattare il commissariamento del Monte e a chi attribuire l’incarico. Ma, se esistono le condizioni, i vantaggi del commissariamento sarebbero molteplici: si sospenderebbero in larga parte i diritti degli azionisti, si darebbero pieni poteri al commissario, si favorirebbe la massima trasparenza sulle reali condizioni della banca e si spianerebbe la strada, qualora si ritenesse necessaria, a un’azione di responsabilità verso la vecchia gestione della banca. Infine – e non è cosa da poco – si creerebbero i presupposti per far recuperare a Mps almeno una parte dei fondi andati perduti in operazioni a dir poco spericolate.
Milanese, si laurea alla Bocconi nel 1975 e consegue il dottorato in Economia al MIT. Nel 1980 entra al Servizio Studi della Banca d’Italia, dove si è occupato inizialmente di mercato monetario e banche e successivamente della costruzione e dell’utilizzo del modello econometrico dell’economia italiana. Nel 1992 assume la responsabilità della direzione Internazionale del Servizio Studi e partecipa ai principali negoziati monetari europei e internazionali. Nel 1995, viene chiamato a dirigere il Centro Studi di Confindustria. Nel 2001 diventa direttore generale di Ania, l’associazione delle imprese di assicurazioni. Nel 2009 torna in Confindustria con il ruolo di direttore generale. Dal 2013 al 2018 è stato deputato nelle lista Lombardia 1 del Partito Democratico. È stato membro della Commissione Bilancio e, su designazione della Presidente della Camera, focal point dell’Ocse presso la Camera dei Deputati