La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e la Pinacoteca di Brera di Milano hanno siglato un accordo per la valorizzazione reciproca dei propri patrimoni storico-artistici. Le due istituzioni potranno collaborare allo sviluppo di progetti di studio, di promozione, di ricerca scientifica e di produzione di eventi espositivi condivisi.
L’accordo con Banca IFIS
L’accordo si impegna nel sostenere una partnership di lunga durata tra le due istituzioni, al fine di valorizzare reciprocamente i rispettivi patrimoni artistici e condividere progetti espositivi. L’impegno della Banca si concretizza già nel primo passo della collaborazione, tra la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e la Pinacoteca di Brera di Milano
La prima mostra dedicata a Mario Ceroli vede una sua installazione site-specific nella sala Stirling di Palazzo Citterio a Milano a dicembre
Seguirà la tappa romana, nella primavera 2025, con un ampliamento delle opere in mostra attraverso una selezione antologica, allestita in alcune sale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. A cura di Cesare Biasini Selvaggi, l’esposizione, raccoglierà a Palazzo Citterio circa cinque opere/installazioni, tra le quali quella che dà il titolo all’intero progetto: Venezia. Si tratta di un’installazione monumentale di alcune decine di elementi, tronchi di alberi di pino provenienti dal giardino dell’abitazione romana dell’artista, tagliati a seguito della loro morte prematura causata dall’attacco della cocciniglia tartaruga. Se l’esposizione, da un lato, è concepita come omaggio autobiografico alla città che ha accolto lo scultore nel 1966, in occasione della Biennale Arte, determinandone la precoce affermazione sulla scena internazionale, all’altro, è una meditazione sulla bellezza, sull’unicità della Serenissima e, soprattutto, sull’ingegno umano, sulla straordinaria pratica artigiana alla base della costruzione e della longevità di una città sull’acqua, dall’incredibile ingegneria di pali di legno infissi nel sedimento della laguna. Nella Sala Stirling con l’imponenza e la soggezione che emana seguendo l’iconografia di una “Stonehenge lignea”, si celebrerà quindi un’eco-mitologia immersiva di quella straordinaria attenzione rivolta alla natura, alla sua complessità, dalle diverse tradizioni del mondo nel corso della storia, fino alla rivoluzione industriale. Ceroli, che ha lavorato con i più vari materiali dal marmo al ghiaccio oltre che acqua, vetro, sabbia, terre colorate, stoffa, cenere, in quasi settant’anni di ricerca ininterrotta, conferma il legno come suo complice d’elezione, lo stesso con cui ha cominciato l’itinerario nella scultura, vincendo già nel 1957 con un pezzo costituito da tronchi e chiodi il premio della Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Nella foto: Angelo Crespi, Cristina Mazzantini, Mario Ceroli, Ernesto Furstenberg Fassio