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Gabrielli: “No fly zone su Roma. Valuteremo se abbattere droni, ultraleggeri e velivoli”

Il cielo di Roma sarà “no fly zone” per l’intera durata del Giubileo. Dall’8 dicembre 2015 al 20 novebre 2016 la no fly zone sarà estesa su tutta la Capitale. Nel caso in cui venissero intercettati droni, ultraleggeri o velivoli non autorizzati si valuterà l’abbattimento per garantire la sicurezza della città.

Queste le dichiarazioni più eclantanti rilasciate stamattina dal prefetto Franco Gabrielli: “Con le autorità deputate, Enac ed Enav -ha spiegato Gabrielli- è stato ampliato l’ambito della cosiddetta no-fly zone. Il cosiddetto Notam, cioè la comunicazione che viene fatta a tutti quelli che utilizzano lo spazio aereo, indica che ci sono alcune zone della Capitale, praticamente in tutta la città, che sono interdette al volo aereo per tutto il periodo del Giubileo”.

Nonostante ciò, il prefetto ha sottolineato come la decisione di interdire lo spazio aereo su Roma abbia “poca incidenza su chi ha un’intenzione negativa. Quindi non è che con l’emissione del Notam stiamo tranquilli”. Per questo motivo la Prefettura ha ritenuto opportuno avvertire che qualora dovesse verificarsi l’intercettazione di uno di questi velivoli, sia un drone o un ultraleggero, in determinate situazioni per le quali noi riterremo che il contesto sia degno di particolare attenzione, queste interferenze verranno gestite anche con l’ipotesi dell’abbattimento, ovviamente quando le condizioni lo favoriranno”. Lo stesso varrà per i velivoli che verranno considerati come una minaccia per la sicurezza della città. L’inasprimento delle misure andrà di paripasso con il potenziamento dei sistemi di controllo. In particolaer il prefetto Gabrielli ha spiegato che “stiamo potenziando il sistema di intercettazione, cioè un sistema radar che ci consenta di verificare la presenza di questi velivoli non autorizzati in maniera preventiva, con i limiti che sono propri delle tecnologie perché sotto una certa quota anche i radar di terra non riescono a vedere”.

Parlando del Giubileo, Gabrielli ha chiesto la collaborazione delle comunità islamiche, ritenute le prime vittime dei terroristi che hanno agito su Roma e minacciano la sicurezza dell’intera Europa: “sono criminali che vogliono cambiarci la vita e le loro prime vittime sono proprio gli islamici, cui chiedo di collaborare e che non possono non essere al fianco di chi questi crimini le combatte”. Gabrielli ha sottilineato la linea di sicurezza durante la presentazione del logo ‘Roma per il Giubileo’. “Mi aspetto che le comunità islamiche assumqano una posizione ‘senza se e senza ma’”. “Abbiamo sconfitto il terrorismo interno non solo con i militari e le leggi speciali, ma perché molti hanno capito che quelli non erano compagni che sbagliavano”. 

Per quanto riguarda le minacce arrivate nei confronti della Capitale, il prefetto ha dichiarato: “Credo che il paese e Roma siano e possano essere oggetto di una minaccia per molti aspetti indefinita, come ci ha insegnato esperienza parigina”, ma “i cittadini devono continuare a vivere la loro vita, mentre le istituzioni devono realizzare una cornice di sicurezza in una situazione in cui il rischio zero non esiste”. “Esiste un sistema di pianificazione antiterrorismo che prende in considerazione ogni situazione possibile”, ha poi assicurato il prefetto. “Di messaggi, allarmi e sollecitazioni ne avremo in quantità industriale, perché rispondono anche agli interessi di chi vuole creare confusione e puntare a obbiettivi anche più sofisticati”. 

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