I grandi del mondo si riuniscono per parlare della situazione in Afghanistan. Domani, 24 agosto, è in programma il G7 a guida britannica. Durante il summit i leader di Italia, Usa, Regno Unito, Canada, Francia, Germania e Giappone discuteranno su tre temi fondamentali: la necessità di mettere in salvo il più presto possibile tutti coloro che hanno collaborato con gli Stati occidentali; il bisogno di trovare un equilibrio che garantisca i diritti dei cittadini afghani sotto il potere dei talebani; la possibilità di rinviare il ritiro delle truppe dall’Afghanistan oltre la scadenza già fissata per il 31 agosto.
Sul fronte italiano però si pensa già al futuro. La linea sembra essere già tracciata: il G7 da solo non basta. Per cercare di risolvere la crisi in Afghanistan occorre un coordinamento molto più vasto, che includa anche Paesi come Cina, India e Russia. Per questo motivo il presidente del Consiglio, Mario Draghi, cercherà di fare pressione affinché si arrivi al più presto a riunirsi in una sede più ampia: quella del G20 (attualmente a presidenza italiana) che potrebbe essere indetto per la metà di settembre. Un approccio confermato anche dal ministro degli Esteri, Luigi di Maio. “L’iniziativa in cui siamo impegnati con il presidente Draghi in prima fila, è quella di convocare un G20 straordinario nelle prossime settimane” – ha spiegato Di Maio. “Ben venga la convocazione, annunciata dal Regno Unito in queste ore, del G7 straordinario, ma il G20 ha al tavolo attori come Russia e Cina, Paesi come India che rappresentano in questo momento un punto cruciale della strategia complessiva della comunità internazionale rispetto all’Afghanistan”, ha aggiunto.
Draghi, il 21 agosto, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Usa, Joe Biden. I due leader hanno sottolineato l’importanza di proseguire con uno “stretto coordinamento” tra il personale militare e civile americano e italiano a Kabul, “che stanno lavorando senza sosta per evacuare i propri cittadini e gli afghani che hanno coraggiosamente sostenuto la Nato”, spiega una nota della Casa Bianca, che evidenzia anche “l’opportunità per il G7 di pianificare nel prossimo summit virtuale dei leader un approccio comune sull’Afghanistan”.
Durante il suo discorso del 22 agosto, il presidente americano ha inoltre fatto riferimento alla possibilità di prorogare il termine per il ritiro delle truppe, attualmente fissato al 31 agosto, così che possano continuare le evacuazioni di civili dall’aeroporto di Kabul. A fare pressione in tal senso, secondo quanto riferito dai media britannici, sarà soprattutto il primo ministro inglese, Boris Johnson. “Speriamo di non dover estendere la scadenza del 31 agosto per il completo ritiro delle truppe dall’Afghanistan, ma ne stiamo parlando” ha detto Biden, spiegando di nuovo che “lavoriamo in stretto contatto col G7. “C’è ancora molto da fare”.