La questione dei tassi di cambio valutari rimane al centro dell’attualità economica. Oggi il G7, in un comunicato straordinario, è intervenuto nel tentativo di dirimere la questione, dopo la polemica a distanza tra Francia e Germania della scorsa settimana e le accuse, più o meno velate, di tenere sottovalutata la propria moneta rivolte a Stati Uniti, Cina e Giappone.
Il Gruppo dei Sette, infatti, ha preso ed espresso una posizione piuttosto netta sull’argomento, affermando in una nota la propria intenzione di attenersi “a tassi di cambio determinati dal mercato”, e non manovrati artatamente. L’impegno è, dunque, quello di non preseguire un livello di cambio deciso a tavolino.
A pochi giorni dal G20 delle finanze che si terrà a Mosca, dunque, i Sette grandi hanno preso di petto una questione molto scottante, causa di crescenti nervosismi nell’ultimo periodo, anche tra gli stessi Paesi del G7. Nel comunicato straordinario di Canada, Francia, Germaniam Gran Bretagna, Italia, Giappone e Stati Uniti, si può leggere infatti che, come affermato anche da Mario Draghi, “un’eccessiva volatilità e movimenti disordinati nei tassi di cambio possono avere implicazioni negative per la stabilità economica e finanziaria”.