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G7 ad alta tensione e Conte ondeggia

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Retromarcia del premier Conte sulla Russia, al G7 di Charlevoix, in Canada. L’esordio del nuovo capo dell’esecutivo gialloverde sul palcoscenico internazionale si rivela, come da pronostico, subito delicato, viste le contraddittorie posizioni della maggioranza soprattutto in merito alla Russia: prima Conte asseconda il presidente americano Donald Trump, che a colpi di tweet invoca il ritorno della Russia nel G8, poi torna sui suoi passi dopo un summit a 5 convocato da Macron con Francia, Germania, Uk e Ue, dopo il quale il presidente del Consiglio Ue Tusk assicura: “I Paesi europei avranno la stessa linea. Trump sfida l’ordine mondiale”.

“Quello che mi preoccupa di più – dice Tusk – è vedere che l’ordine mondiale, basato su regole comuni, si trovi sfidato non dai soliti sospetti ma, sorprendentemente, dal suo principale architetto e garante: gli Stati Uniti”. I leader Ue cercano la quadra con la mediazione di Macron e alla fine trovano la posizione comune, anche se l’Italia ha ribadito la necessità di aprire le porte a Putin e si mostra più morbida sui dazi. “Saremo portatori di una posizione moderata – spiega Conte -, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza”. Il presidente francese Macron comunque al termine dell’incontro ha ostentato ottimismo, assicurando che la linea europea è “unitaria e determinata”.

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In precedenza Conte era stato sibillino pure sulla questione delle sanzioni, affermando che avrebbe valutato se mettere o no il veto al rinnovo delle restrizioni commerciali contro Mosca al summit Ue di fine mese. Per il resto il premier ha incontrato tutti i leader in bilaterale, tranne Trump che vola via in anticipo per incontrare a Singapore da Kim, e ha ribadito di essere giunto in Quebec “per difendere gli interessi italiani forte di una intensa legittimazione politica”. Intanto da Mosca arriva una certa indifferenza sulla questione: “La Russia si concentra su altri formati”: così il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha commentato dalla Cina all’agenzia Ria Novosti le parole di Trump su un possibile ritorno del Cremlino nel vertice dei grandi.

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